Si sono svolti oggi pomeriggio a Sassari, nella chiesa di San Vincenzo, i funerali di Salvatore Doro, l'uomo di 49 anni che ha perso la vita nel tardo pomeriggio di ieri cadendo da un dirupo di 15 metri, mentre si accingeva a raggiungere la spiaggia di Rena Majore, nelle vicinanze di Villaggio Nurra, tra Stintino e l'Argentiera.

La cerimonia funebre si è svolta in maniera composta. Oltre alla famiglia (i genitori Daniele e Maria Domenica, i fratelli Sergio e Silvia) erano presenti tanti amici e conoscenti, a testimonianza dell'affetto e della stima che godeva il ragioniere sassarese.

Salvatore amava viaggiare e conoscere posti nuovi. Ieri voleva godersi con un amico il sole di una spiaggia selvaggia e meravigliosa. Camminava tranquillamente in un sentiero e il suo amico era qualche metro dietro di lui. Poi l'improvviso sbandamento, la caduta, la morte, senza né un grido né un lamento. Una circostanza che lascia pensare ad un improvviso malore.

"Non lo sapremo mai e questo dubbio mi tormenta - dice affranto rsuo padre Daniele, apprezzato giornalista in pensione della Nuova Sardegna - Ma la cosa terribile è che io ho perso un figlio, che anche ieri è uscito di casa sorridente. Salvatore era una bravissima persona, attaccata alla famiglia e al lavoro. Lo sport era la sua passione - continua Daniele - soprattutto il calcio. La Juventus e la Torres erano i suoi amori, la curva dei rossoblù la sua seconda casa. Mio figlio aveva un sogno: vedere la sua Torres in serie B, non ha fatto in tempo a coronarlo".

Con la tragedia di ieri la Torres avrà un tifoso in meno in tribuna, ne conterà però uno in più in paradiso. Di sicuro i giocatori rossoblù torneranno a vincere anche per Salvatore, il ragioniere sorridente che amava il calcio e che ha perso la vita tragicamente in un sabato assolato di maggio.
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