Processo ai dirigenti Syndial, la difesa: "No all'uso delle intercettazioni"
Prosegue il procedimento contro i quattro imputati accusati di malagestione di una discarica a Porto TorresPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Erano comparsi per la prima volta davanti al giudice il 29 novembre dello scorso anno. Oggi davanti al gup del tribunale di Sassari, Giancosimo Mura, è ripreso il processo a carico dei quattro dirigenti della società Syndial, attuale Eni Rewind, imputati per non aver posto in essere la manutenzione, la sorveglianza e i controlli della discarica di Minciaredda, in località La Marinella, nella zona industriale di Porto Torres.
Gli avvocati difensori di Gianluca D'Aquila, Luigi Volpe, Francesco Misuraca e Giovanni Milani hanno chiesto al giudice l'inutilizzabilità delle intercettazioni. Il gup si è riservato di pronunciarsi sull'eccezione, promossa e depositata dai legali, nella prossima udienza fissata per il 12 dicembre prossimo.
I quattro dirigenti per i quali il pm Paolo Piras aveva chiesto il rinvio a giudizio, sono ritenuti responsabili della discarica non autorizzata della cosiddetta "Collina dei veleni", messa sottosequestro nel 2014 dai carabinieri del Noe di Sassari, un deposito di rifiuti speciali e pericolosi di origine industriale privi di copertura con conseguente elevata contaminazione delle acque sotterranee da metalli pesanti, solventi aromatici, idrocarburi totali e alifatici clorurati.
Nelle precedenti udienze erano state vagliate e accolte dal Gup le richieste di costituzione come parti civili dei Comuni di Sassari e Porto Torres, del Parco dell'Asinara, della Regione Sardegna, del Wwf e del Capsa Nord Sardegna.