Non è un museo qualsiasi. E' una sorta di tempio del pallone, da visitare in contemplazione quasi religiosa: tra le reliquie, i reperti e le oltre 350 maglie esposte non c'è da perdere un istante. Da restare a bocca aperta. Mancano soltanto le candele accese, come nelle cattedrali. E, nonostante l'esposizione si sviluppi in uno spazio relativamente piccolo, nell'elegante scantinato di una delle boutique sportive più popolari della Capitale, ripercorre la storia del calcio con precisione inimitabile. Roma, via Merulana: è la strada maestosa che collega la Basilica di San Giovanni con quella di Santa Maria Maggiore, famosa per essere la culla del Teatro Brancaccio e l'ambientazione di "Quer pasticciaccio brutto" di Carlo Emilio Gadda. Dal 2018, al civico 10, c'è il Football Museum The Fans. Le maglie originali appartenute ai principali fuoriclasse del passato e del presente, l'angolo dei capitani con un omaggio del tutto particolare a Francesco Totti, pezzi originali come un paio di scarpini utilizzati nel Mondiale del 1938, rappresentano le attrazioni principali di un ambiente ideale per chi ama centellinare la storia del pallone come se fosse un calice di pregio. Uno dei curatori, Riccardo Pochetti, ammette però una carenza, rimediabile: ''Sarebbe un onore avere la possibilità di esporre una maglia del Cagliari appartenuta al grande Gigi Riva, per il simbolo che è stato e che è ancora per tutto il calcio italiano, non solo per l'Isola''. Se non è un appello, poco ci manca.

Il primo pallone - Il museo trae ispirazione storica dal lontano 26 ottobre 1863. E c'è più di un indizio fondato che, a far nascere il calcio, sia stata la Massoneria. In estrema sintesi: alla Freemasons' Tavern, in Great Queen Street a Londra, quel giorno si incontrano i rappresentanti di undici club britannici, con l'obiettivo di unificare le regole del gioco del football. Fra le varie proposte, la più rivoluzionaria è quella avanzata da Francis Maule Campbell: favorire, in campo, l'uso delle mani e del gioco violento: "Dare calci agli avversari, questo è il vero gioco del football!". La mozione verrà bocciata con 13 voti contrari e 4 favorevoli.

Scarpini usati ai Mondiali del '38 (foto lopi)
Scarpini usati ai Mondiali del '38 (foto lopi)
Scarpini usati ai Mondiali del '38 (foto lopi)

Nasce quel giorno la Football Association che, l'8 dicembre dello stesso anno, ratifica il primo regolamento ufficiale del gioco del calcio, con 14 regole base che diventeranno 17 soltanto nel 1938, su intervento dell'International Board. Campbell, dal canto suo, nel 1871 sarà tra i promotori della scissione e fondatore dell'Unione Britannica del Rugby. Sempre a Londra, al "The Oval", il 30 novembre del 1872, si disputò il primo match ufficiale tra due nazionali di calcio: Inghilterra contro Scozia. Finì 0-0 e il pallone di quella sfida epica oggi è ospitato a The Fans, accanto a quello utilizzato nell'ultima finale mondiale e a una copia della Coppa del Mondo del 1974.

L'esposizione - Il calcio come specchio dello sviluppo sociale, come strumento di propaganda del regime fascista e la sua graduale trasformazione in business nell'era moderna sono testimoniati dalle fotografie e dai cimeli esposti in via Merulana, dove si possono ammirare anche le maglie di fenomeni come Maradona, Ronaldo, Beckham, Baggio, Messi, Del Piero e tanti altri. A proposito di maglie: molte sono di lana, perché fino agli Anni Settanta del secolo scorso diversi club le usavano ancora così. Nella collezione ce n'è esposta una della Roma, indossata da uno degli undici in campo (non è specificato chi fosse il calciatore) nella Coppa delle Fiere del 1961.

Lo stipetto di Totti - Per i romanisti, ma non solo per loro, c'è un reperto da vedere e rivedere. Quando nel centro sportivo di Trigoria la Roma cambiò gli arredi, stipetti e panche utilizzate dai giocatori fino ad allora avrebbero dovuto prendere la via dell'Umbria, in nome della collaborazione tra la società capitolina e la Ternana. Poco prima che gli arredi vecchi ma ancora utilizzabili, ormai imballati, prendessero la strada di Terni, un collezionista intercettò lo stipetto su cui Francesco Totti - capitano, simbolo e bandiera della Roma - ha riposto l'attrezzatura tecnica e i suoi sogni, fin dall'inizio della carriera. Oltre alla sua, oggi quello stipetto custodisce le maglie di tanti altri campioni. E' la classica ciliegina sulla torta di un museo che presto potrebbe ampliare gli spazi espositivi e che - a detta dei curatori - guarda con curiosità alle esposizioni - non molte in Italia, in verità - curate dai club: ''L'esperimento del Cagliari alla Sardegna Arena", conclude Pochetti, "in questo senso, è un esempio da seguire con attenzione''.
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