I soldi della legge 12 stanziati dalla Regione e concessi a tranches per aiutare le famiglie messe in ginocchio dal coronavirus a Sinnai sono arrivati solo a una parte dei richiedenti.

E in molti, ancora in lista di attesa, chiedono di conoscere i motivi del ritardo, sollecitandone l'erogazione per far fronte a questo momento di difficoltà.

Un problema rilanciato anche da due consiglieri comunali di Sinnai, Katiuscia Concas e Roberto Loi. "Nonostante le sue rassicurazione dell'assessore competente, alcuni concittadini, rientranti nella prima graduatoria per l'assegnazione di questi fondi, ci segnalano ora di essere stati contattati alcuni giorni fa, per integrazioni documentali e addirittura integrazione della domanda stessa. Ci chiediamo - aggiungono i consiglieri Loi e Concas -come sia possibile che le domande già ammesse per le quali è stato determinato anche l'ammontare del contributo, con graduatoria del 3 giugno, siano ancora in istruttoria. Qualcosa non ha funzionato, questo ha comportato un allungamento dei tempi di istruzione delle istanze alcune addirittura non ancora concluse e conseguente grave ritardo nell' erogazione del contributo. Ancora una volta a farne le spese saranno i nostri concittadini, molti dei quali in questi mesi si sono trovati in una situazione di grave disagio economico, questo ritardo non è più tollerabile ci chiedono di dare voce al loro delusione, mai come oggi si sentono abbandonati dalla amministrazione comunale" .

"Sulla base delle numerose segnalazioni dei cittadini - proseguono Loi e Concas - circa tre mesi or sono, abbiamo segnalato al Comune di Sinnai una gestione caotica e inadeguata delle misure straordinarie e urgenti a sostegno delle famiglie per fronteggiare l'emergenza economico-sociale legata al coronavirus. Il modulo di domanda da presentare per ottenere i benefici della Legge regionale 12, dell'8 aprile 2020, presentava delle criticità puntualmente segnalate, senza avere alcun riscontro dal Comune. In sostanza, la domanda formulata andava rimodulata come hanno fatto nell'immediatezza altri Comuni della Sardegna, visto che non consentiva di determinare correttamente il contributo spettante a ciascun nucleo familiare. Da qui a nostra parere i ritardi col Comune costretto poi a sollecitare integrazioni alle domande".
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