È stato condannato a nove anni l'allevatore, 58enne oristanese, accusato di abusi sessuali verso la figlia della compagna. Il verdetto dei giudici è arrivato oggi dopo che i difensori hanno cercato di sminuire la credibilità della vittima che, anche a causa di alcune patologie, avrebbe immaginato di vivere certe situazioni. Quei momenti drammatici che nella precedente udienza sono stati ricostruiti dal pm Silvia Mascia che aveva chiesto la condanna a 13 anni.

Secondo l'accusa l'allevatore avrebbe abusato in più occasioni della ragazzina, la prima volta quando lei aveva appena tredici anni: l'uomo si sdraiò nel letto accanto alla giovane addormentata e iniziò a palpeggiarla. La bambina si svegliò e riuscì a scappare via. Simili episodi si sono ripetuti per anni fino a quando la ragazza è diventata maggiorenne e ha avuto il coraggio di denunciare il compagno della madre.

Il pm ha chiesto la condanna a 13 anni, pena su cui ha insistito anche l'avvocato di parte civile Rossella Oppo, mentre i difensori hanno cercato di smontare le accuse. Il collegio dei giudici (presidente Carla Altieri, a latere Federica Fulgheri e Marco Mascia) ha condannato il cinquantottenne a nove anni e a una provvisionale di 15mila euro.
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