Domani sarà il giorno del verdetto. Al Tribunale di Oristano è attesa la sentenza del processo per la morte di Manuel Careddu, il diciottenne di Macomer ucciso l'11 settembre scorso da un gruppo di ragazzi.

Un delitto per cui una sentenza è già stata scritta: una settimana fa, al Tribunale dei minori di Cagliari, sono stati condannati a 16 anni la diciasettenne e il diciottenne (al momento dell'omicidio aveva 17 anni) del branco.

Domani le condanne potrebbero essere molto più pesanti dal momento che al processo per rito abbreviato ci sono tre ventunenni accusati di omicidio volontario premeditato e pluriaggravato da futili motivi, di occultamento e di soppressione di cadavere (quest'ultimo reato non è contestato a Satta).

Christian Fodde, assistito dall'avvocato Aurelio Schintu, è colui che avrebbe architettato il delitto e che poi ha materialmente ucciso Manuel colpendolo con una piccozza e una pala. Per lui il procuratore Ezio Domenico Basso ha chiesto l'ergastolo, mentre il difensore ha chiesto il minimo della pena.

Ergastolo è stato chiesto anche per Riccardo Carta il cui compito era mettere a disposizione il terreno nelle campagne di Soddì dove è stato compiuto l'omicidio. Il giovane, davanti al giudice delle udienze preliminari Silvia Palmas, ha ribadito di non sapere nulla del piano di uccidere Manuel Careddu. Sapeva soltanto che si sarebbe dovuta dare una lezione al giovane di Macomer. Il suo difensore Angelo Merlini ha sollecitato con un ravvedimento straordinario una pena rieducativa. Mentre il procuratore Basso aveva ribadito che, pur avendo avuto ruoli diversi, tutti i protagonisti hanno pesanti responsabilità perché ognuno conosceva l'intenzione di uccidere Manuel e nessuno ha cambiato idea.

Diversa la posizione di Matteo Satta che la sera dell'omicidio era rimasto in paese per custodire i telefonini degli amici in un luogo lontano da quello del delitto. La difesa invece, sostenuta dall'avvocato Spada, ha chiesto la derubricazione del reato da concorso in omicidio a favoreggiamento.

La mamma di Manuel, Fabiola Balardi è parte civile con l'avvocato Luciano Rubattu, il padre Corrado Careddu è parte civile con Gianfranco Piscitelli.
© Riproduzione riservata