La lunga e complessa indagine da parte dei carabinieri di San Teodoro ha portato, nella provincia di Nuoro, all'individuazione di nove persone ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione, spaccio di droga, e furti.

Quattro sono state messe agli arresti domiciliari, le altre sono sottoposte all'obbligo di dimora.

Da quanto emerso, avevano realizzato - spesso in concorso tra loro - una complessa rete di clienti e fornitori, in particolare tra San Teodoro e Budoni, all’interno della quale fornivano le dosi richieste utilizzando ingegnosi stratagemmi e linguaggi in codice.

Grazie a più reti di approvvigionamento, reperivano gli stupefacenti a prezzi vantaggiosi per poi rivenderli al dettaglio sul mercato.

Proprio per evitare di incappare negli accertamenti, mantenevano all'interno del gruppo uno stretto riserbo e impartivano precise direttive ai clienti che potevano trovare la droga in luoghi stabiliti come cespugli o pali della luce, così da non avere contatti diretti col pusher.

I proventi venivano investiti in ulteriori stupefacenti, come marijuana e cocaina, in modo da alimentare il circuito di rifornimento.

I carabinieri hanno portato a termine sopralluoghi, perquisizioni e sequestri e in poco meno di otto mesi hanno raccolto informazioni su cessioni al dettaglio e acquisti "all'ingrosso", ma anche su tre furti tra i quali quello portato a termine a danno di un "concorrente" per rubargli la droga che teneva in casa e un altro nei confronti di un esercizio commerciale per impossessarsi di circa 4mila euro.

Gli approfondimenti investigativi avevano preso il via dopo la denuncia di un giovane della zona, che era stato trovato con una considerevole quantità di marijuana nel gennaio 2019.

(Unioneonline/s.s.)
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