Una storia emblematica di quella categoria degli "invisibili" che non rientrano tra i destinatari delle misure erogate dal governo per chi a causa dell'emergenza Covid ha subito un duro contraccolpo economico.

E' quella di una pedagogista e terapista nuorese. Il lavoro si ferma due mesi per il lockdown, con affitto e bollette dello studio da pagare. E senza bonus da 600 euro, perché fa parte di quella categoria di professionisti a partita Iva che beneficiano di un contratto a tempo determinato, anche se di poche ore al mese.

Non finisce qui, una gabbia senza via d'uscita per la donna, che ha atteso con ansia il 4 maggio, data utile per poter tornare in studio e ricominciare a lavorare. Niente da fare, non si trovano di dispositivi di protezione individuale come da indicazioni Inail, quindi la pedagogista è ancora disoccupata.

"Non è possibile che pur avendo i requisiti richiesti le domande vengano rigettate solo perché ho un contratto marginale di tipologia diversa, a questo punto mi spetterebbe almeno un fondo di integrazione salariale", spiega la donna, che presta servizio per 12 ore settimanali in una cooperativa.

Nel frattempo ha continuato a pagare affitti e bollette, ma ora - racconta - è arrivata "al limite".

I DISPOSITIVI - Poi il 4 maggio, data attesa per il ritorno al lavoro. "Ma non mi è stato e non mi è ancora consentito: le mascherine, i guanti e i camici monouso previsti dall'Inail per tutelare me e i miei pazienti a Nuoro non si trovano. Aspetto da due settimane un ordine che a questo punto non so quando arriverà".

La professionista sta pensando di muoversi per vie legali per ottenere il bonus: "Si sarebbero dovute fare delle distinzioni e non rigettare a priori le domande solo perché c'è un contratto in essere. Ho sempre pagato le tasse, ho seguito le regole imposte per combattere la pandemia, ho cercato di saldare affitti e bollette pur non guadagnando. Non merito un trattamento così e non lo meritano tanti altri. Per questo ho fatto domanda per il riesame della pratica e se mi sarà ancora rigettata valuterò se muovermi per vie legali".

(Unioneonline/L)
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