Nessun passo indietro. A Macomer il sindaco Antonio Succu, ai domiciliari dal 3 ottobre scorso, si è dimesso soltanto dagli incarichi politici nel Partito dei Sardi. Niente di più. Continua a rimanere in carica, nonostante sia stato sospeso subito dopo il suo arresto per effetto della legge Severino.

Succu è finito al centro dell'inchiesta giudiziaria denominata Ippocrate sulla sanità oristanese. Un'inchiesta basata sulla presunta gestione clientelare delle assunzioni nella Asl dove, secondo la Procura, venivano pilotati concorsi in cambio di voti al Partito dei Sardi.

Nei giorni scorsi gli avvocati difensori dell'ex primario di ginecologia del San Martino di Oristano, hanno presentato al Gip del Tribunale di Oristano la richiesta di revoca dei domiciliari.

"Succu si è dimesso da tutte le cariche politiche relative al suo partito", precisa l'avvocato Luciano Rubattu, e non dalla carica di sindaco.

Revoca dei domiciliari possibile? "Solo Dio lo sa - risponde laconicamente Rubattu - abbiamo fatto la richiesta, ma navighiamo a vista".

Le dimissioni dalla carica di sindaco sono state smentite prontamente anche dagli amministratori comunali in carica, in particolare dal vicesindaco Rossana Ledda.
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