Luca Cipolla è arrivato nel posto in cui è morto suo figlio con ancora addosso la tuta arancione di operatore del servizio di Igiene urbana gestito dal Consorzio Cisa di Serramanna.

"Sono ancora in treno, ci vediamo tra poco", gli aveva detto Gabriele, 15 anni, solo pochi minuti prima della tragedia.

Il ragazzo aveva trascorso una giornata al Poetto con gli amici, quando, appena tornati a Serramanna, tutti insieme hanno pensato di attraversare i binari per raggiungere più in fretta la parte opposta delle strada ferrata.

Così si sono calati dal marciapiede, alto quasi un metro, e si sono avviati. Ma Gabriele, 15 anni, l'ultimo della fila, è stato centrato da un convoglio. È morto sul colpo nell'impatto col treno, che lo ha sbalzato un centinaio di metri più avanti. Il tutto sotto gli occhi terrorizzati degli amici.

L'intervento del servizio di primo soccorso del 118 è servito solo a prendere atto del decesso. Immediato il blocco alla circolazione ferroviaria, predisposto da Rete ferroviaria italiana. Sul luogo della tragedia sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Sanluri e gli agenti della Polfer, che hanno dato avvio ai rilievi.

"Come faccio adesso? Come vado avanti?", le urla straziate del padre in quella stazione. E con lui i compagni di scuola del liceo Alberti di Cagliari e quelli della Gialeto Calcio, la squadra in cui Gabriele, con la maglia numero 10, giocava tra i Giovanissimi.

"Sono distrutto dal dolore. Una tragedia immane", le parole del sindaco Sergio Murgia, che ha decretato il lutto cittadino.

(Unioneonline)
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