Quasi sposi: mancava pochissimo al giorno più bello e invece ecco il Covid-19 a scompaginare tutto. Il tampone non ha lasciato scampo: lo sposo è positivo, e la diagnosi ha fatto saltare il matrimonio.

Fidanzati da diversi anni, dovevano dirsi "sì" lo scorso fine settimana a Sardara, nel santuario di Santa Mariaquas. Una nuova data, almeno per ora, non c'è. Lui, residente in un paesino in provincia di Sassari, si trova a Sardara, nella casa dei genitori e della sposa. Tutti e quattro in quarantena.

Da sabato, novelli sposi, avrebbero iniziato a vivere sotto lo stesso tetto: l'uno accanto all'altro. Invece sono separati in casa: lui al piano di sopra, lei al piano terra con i genitori.

«Questo virus potente e silenzioso - dice la sposa - ci ha costretti a rimandare l'appuntamento del nostro "sì", ai piedi del piccolo santuario, dove sin da piccola ho sognato di entrare con l'abito bianco. Un sogno solo rinviato. Con l'augurio che quel giorno ci sia il sole e non la pioggia di sabato scorso».

Il referto

Lo sposo, nei giorni precedenti alla partenza dal suo paese per raggiungere la sposa a Sardara, aveva prenotato a pagamento il tampone all'ospedale Mater Olbia. La mattina, prima di mettersi in viaggio, ha eseguito l'esame nella città gallurese. Era già arrivato a Sardara quando è arrivata la comunicazione dalla Assl: positivo. Una doccia fredda. Il giovane non avvertiva sintomi tali da destare il minimo sospetto. La visita all'ospedale era stata una precauzione. Voleva essere sicuro che la ripresa della diffusione del virus nella sua provincia non l'avesse contagiato. Ha immediatamente avvisato il medico di famiglia per sapere come comportarsi. «Isolarsi in casa», è stata la risposta, in attesa di conoscere gli sviluppi.

Stop al matrimonio

La strada obbligata: il sogno del giorno più bello deve aspettare. E così, alla vigilia della cerimonia, è toccato alla sposa e ai parenti comunicare la triste notizia: il matrimonio è rinviato. Avvertiti sacerdote (don Stefano Mallocci), fioraio, fotografo e titolare del ristorante dove era previsto il pranzo (e la sposina li ringrazia tutti «per la comprensione e la disponibilità a venirci incontro»), sono partiti i messaggi agli invitati: «Causa coronavirus, ci sposeremo in un'altra data».

Gli invitati

All'inizio avrebbero dovuto partecipare in 150, poi ridotti a un centinaio. Tanti avevano comunicato la loro assenza proprio a causa delle apprensioni legate al virus. Pericolo scampato per i parenti e gli amici, dispiaciuti per quanto accaduto ai futuri sposi, raccontano: «Dobbiamo ringraziare e congratularci per la serietà e la scrupolosità con cui il nostro amico ha gestito il fattaccio. Avrebbe potuto far finta di non sapere l'esito e trascinarci tutti nel rischio del contagio. Non l'ha fatto. L'esame poco prima delle nozze non gli era stato prescritto. È stata una sua scelta. Un esempio da ammirare e mettere in pratica».

Il Comune

Intanto, il sindaco di Sardara, Roberto Montisci, cerca di infondere sicurezza ai cittadini. In un avviso sul sito dell'ente, scrive: «Ho avuto notizia dalla Assl di Sanluri di una persona di fuori paese, ma oggi domiciliata a Sardara, positiva al tampone. Sono in contatto con gli operatori sanitari. È venuta in contatto solo con i familiari. Per loro il tampone sarà fatto al termine del periodo di quarantena».

Santina Ravì

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