L'opposizione alla richiesta di archiviazione e una nuova richiesta di esumazione del corpo del figlio per verificare la presenza di capelli nella mano del giovane muratore morto nel rogo della sua abitazione di Bacu Abis il 17 aprile 2011.

I genitori di Manuel Piredda, Roberta Mamusa e Giuseppe Piredda, si sono opposti alla richiesta di archiviazione del procuratore aggiunto di Cagliari, Gilberto Ganassi, titolare del fascicolo che ha visto indagata Valentina Pitzalis per incendio e omicidio dell'ex marito.

Dopo tre anni di indagini, chiuso l'incidente probatorio davanti al Gip del Tribunale di Cagliari, Maria Gabriella Muscas, il pm ha chiesto di far cadere ogni sospetto sulla giovane sfigurata dal fuoco e diventata un simbolo della violenza sulle donne.

Presentando la richiesta di opposizione, i genitori del manovale hanno chiesto anche una nuova esumazione del corpo del figlio, già riesumato ed esaminato in fase di indagine.

"Noi e la nostra difesa - hanno detto - condividiamo le risultanze del collegio peritale riteniamo che l'incidente probatorio abbia fornito numero di elementi in grado di sostenere e dare impulso all'azione penale".

I coniugi sono convinti che il loro figlio sia stato ucciso.

Dopo aver fatto aprire il fascicolo con un esposto, ora sottolineano che nella mano del figlio sarebbero stati trovati dei capelli lunghi e chiedono che si continui l'accertamento.

Le indagini - dopo due archiviazioni chieste dal titolare Paolo De Angelis - erano state riaperte nell'agosto 2017 con l'esposto presentato dai legali della famiglia del giovane muratore, che non ha mai creduto alla ricostruzione dell'ex moglie. Per la Procura, in ogni caso, sul corpo di Piredda non ci sarebbero stati segni di violenza che supportano la tesi dell'omicidio e il giovane sarebbe morto soffocato prima che il fuoco lo bruciasse.
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