La proposta dei pastori, portata ieri a Roma al tavolo per il latte convocato al Viminale dal ministro Salvini, parlava di un euro al litro per il latte. All'offerta di 70 centesimi è arrivato il "no". Il vertice prosegue però in Sardegna con Gian Marco Centinaio, ministro dell'Agricoltura.

"Troveremo una soluzione - aveva detto il vicepremier - che restituisca ai pastori sardi dignità e valore al loro straordinario lavoro".

Il governo ha offerto il ritiro di 67mila quintali di pecorino in eccedenza, così da provocare un aumento dei prezzi della materia prima. Il Viminale quindi mette 14 milioni di euro, dal ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo arriverebbero 10 milioni, altrettanti sono quelli assicurati dalla Regione, 20 milioni invece dal Banco di Sardegna.

I pastori però hanno rifiutato l'aumento immediato di 10 centesimi, vogliono un euro e subito. Senza passi indietro.

"Il Governo ha messo a disposizione soldi e la possibilità di approvare un decreto urgente - ha aggiunto Salvini -, contiamo che entro poco tempo la produzione riprenda e strade, stalle e aziende ritrovino la serenità. Il tavolo si trasferisce sabato in Sardegna, con il ministro Centinaio, e da domenica sarò anche nell'Isola".

Intanto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha parlato di un tavolo con "criticità", ma "le istituzioni stanno facendo il massimo per arrivare a una soluzione". E Confagricoltura "prende atto dell'atteggiamento della componente industriale, che ancora una volta non si è resa disponibile a collaborare per creare un progetto di filiera duraturo per il comparto".

"Noi facciamo la nostra parte - hanno chiarito il governatore Francesco Pigliaru e l'assessore all'Agricoltura Pier Luigi Caria -, abbiamo chiesto al Governo di affiancarci in questo sforzo e abbiamo trovato risposte e risorse".

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