Trent'anni dopo il ricordo è ancora vivo e il distanziamento sociale non ferma le iniziative delle famiglie delle 140 vittime della Moby Prince volte alla ricerca della verità sulla collisione nel porto di Livorno, il 10 aprile 1991, tra il traghetto della Navarma diretto ad Olbia e la petroliera Agip Abruzzo.

"Moby Prince 30 anni, una strage senza verità" è il titolo dell'iniziativa, una diretta non stop sul gruppo Facebook "Iosono141 - Verità e giustizia sulla strage Moby Prince" in programma per sabato dalle 10,30 del mattino fino a notte. I lavori saranno introdotti da Luchino Chessa, presidente di "10 aprile" e Nicola Rosetti, vice presidente di "140", le due associazioni che raccolgono le famiglie delle vittime per poi lasciare spazio alla memoria di quel giorno nei racconti di familiari e amici.

Alle 12 la conferenza stampa "Cosa ci aspettiamo a trent'anni dalla strage", alle 13 la ricostruzione tecnica dell'evento e alle 15 la diretta dal Consiglio comunale di Livorno. Sempre in collegamento dalla città toscana la lettura dei nomi delle vittime e il conferimento della massima onorificenza del Comune, la "livornina", all'associazione 140. Alle 19 si parlerà delle inchieste parlamentari: la commissione del 2018 ha completamente ribaltato le conclusioni giudiziarie che hanno portato ad assoluzioni e archiviazioni, e oggi si lavora su una nuova commissione che riprenda quel lavoro. Interverranno Silvio Lai, Sara Paglini, Luciano Uras, Andrea Romano, Manfredi Potenti, Francesco Berti, Mario Michele Giarrusso, Gianluca Ferrara e Gregorio De Falco.

Alle 20 la parola passa ai cronisti che hanno contribuito a ricostruire la verità storica in un incontro condotto da Francesco Sanna. Alle 21,20 "L'arte non dimentica" con le testimonianze degli artisti e alle 22,25 si conclude con la voce narrante di Francesco Gerardi che racconta le storie di vita sulla Moby Prince. L'intera diretta è coordinata da Francesco Sanna e Alessandro Busciglio.
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