Tra poche settimane, dall'1 al 4 aprile, Bologna ospiterà come ogni anno la Fiera internazionale della letteratura per ragazzi, una delle maggiori manifestazioni dedicate all'editoria per i più giovani. La nazione ospite d'onore della fiera quest'anno è la Svizzera, che presenta il meglio della propria produzione editoriale e mette in mostra le opere dei suoi illustratori per l'infanzia più importanti.

Scorrendo gli illustratori presenti, ritroviamo anche un nome ben poco elvetico, quello di Francesca Sanna, giovane artista (classe 1991) che è nata e si è formata a Cagliari prima di affermarsi professionalmente in Svizzera.

"A Cagliari ho fatto tutto il mio percorso scolastico", racconta Francesca. "Ho frequentato il liceo scientifico ma solo dopo che i miei genitori mi avevano promesso di poter studiare privatamente disegno e tecniche di pittura. Insomma, abbiamo raggiunto un compromesso nel quale era anche contemplato un corso di fumetto che in qualche modo mi ha segnato".

L'illustrazione di Francesca Sanna dalla copertina del libro "Io e la mia paura"
L'illustrazione di Francesca Sanna dalla copertina del libro "Io e la mia paura"
L'illustrazione di Francesca Sanna dalla copertina del libro "Io e la mia paura"

Dopo il liceo si è dedicata subito all'illustrazione?

"Sempre a Cagliari ho fatto architettura, una facoltà che consentiva di dare libero sfogo anche al mio lato artistico. Dopo la laurea però ho deciso di provare a fare un'esperienza all’estero, con un tirocinio in uno studio di Stoccarda, dove si occupavano di architettura ma anche di grafica. In quell'occasione mi sono accorta che c'era la possibilità di fare molta illustrazione per i musei. C’era la possibilità di creare materiali grafico e illustrato per le famiglie, soprattutto per i bambini. Ho scoperto un settore che mi ha affascinato e soprattutto ho visto che in Germania e in tutto il mondo tedesco questi lavori hanno un mercato, c'è la possibilità di vivere e guadagnare facendo l'illustratrice, cosa invece molto più difficile da noi".

Oggi viene presentata come un'illustratrice svizzera anche se è sarda doc. Ma come è arrivata nella Confederazione?

"Quando ho scoperto l'illustrazione ho deciso di cambiare rotta alla mia formazione. Ho fatto un master in illustrazione e design alla Scuola universitaria professionale di Basilea e poi a Lucerna e quindi mi sono perfezionata in illustrazione e visual storytelling alla School of Visual Arts di New York. Il mio progetto di tesi è diventato poi un libro per bambini perché il mio stile e i miei disegni erano adatti a quel tipo di prodotto".

Un libro che è stato un segno del destino, no?

"In un certo senso, perché mi sono resa conto che scrivere storie per i più piccoli e poi illustrarle è la cosa che amo di più e che spero di avere la costanza di continuare a fare per molto tempo. Lavorare su storie mie, collaborare con artisti e illustratori che ammiro e avere rapporti con case editrici che mi piacciono: ecco quello che vorrei fosse la mia vita".

Ma per farlo dovrà continuare a vivere in Svizzera?

"Ultimamente vivo a Zurigo che è una città abbastanza internazionale però ammetto che la Svizzera mi sta un po’ stretta. Ci sto bene però le cose sono più facili quando posso girare per l’Europa per presentare i miei libri".

Un'altra illustrazione di Francesca Sanna (copyright foto Atlantis, Orell Füssli Verlag)
Un'altra illustrazione di Francesca Sanna (copyright foto Atlantis, Orell Füssli Verlag)
Un'altra illustrazione di Francesca Sanna (copyright foto Atlantis, Orell Füssli Verlag)

Libri che sono pubblicati anche in Italia...

"Si, l'ultimo è uscito lo scorso febbraio e si intitola 'Io e la mia paura' (Emme Edizioni, 2019, pp. 40). È una storia in cui parlo delle paure e di come si possano affrontare tutti assieme".

Ma a Zurigo non le manca la Sardegna?

"Mi manca tutto della Sardegna, mi sono scoperta la classica italiana nostalgica a cui mancano la famiglia, gli amici, il cibo…Ogni volta che torno a Cagliari mi sorprende riscoprire quanto è bella e quanto è bello avere la spiaggia a portata di mano, davanti a casa. Le racconto una cosa: d'estate non vedo l'ora di arrivare a Cagliari e comprarmi un chilo di pesche! In Svizzera e anche nel resto d'Europa costano una follia e non sono la stessa cosa".

Ma allora, con tanti contatti internazionali oramai acquisiti, perché non tornare alla base?

"Chissà, forse non è ancora il momento, forse ho paura di idealizzare troppo Cagliari e la Sardegna, soprattutto quando sono via da un po' di tempo. Insomma, tornare oppure no è in un certo senso il mio eterno dilemma. Certo che ci sono cose in Sardegna che non si trovano altrove…".
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