Sul progetto dell’impianto termodinamico di San Quirico la partita è ancora tutta da giocare. La conferenza dei servizi che si è tenuta oggi in Regione non ha assunto alcuna decisione definitiva perché la San Quirico Solar Power non ha adeguato il progetto alle prescrizioni stabilite dalla Giunta regionale con la delibera dello scorso dicembre e non è stato quindi possibile per la conferenza dei servizi concludere l’iter. Solo dopo che la società avrà presentato le integrazioni richieste la conferenza potrà nuovamente riunirsi.

La società inoltre ha previsto modifiche importanti al progetto, tra le quali anche l’aumento della potenza da 10,8 a 12 megawatt: “Una modifica sostanziale al progetto che impone l’integrazione della documentazione” hanno detto i dirigenti del Servizio Energia della Regione. Il sindaco di Oristano Andrea Lutzu ha ribadito la sua posizione di contrarietà: "È la conferma che era necessario prendere altro tempo per valutare le modifiche proposte".

Stesse posizioni da parte del Comune di Palmas Arborea, che ha partecipato con due assessori, e dal Comitato per la salute e la qualità della vita che da anni si oppone al progetto che la San Quirico Solar power vorrebbe realizzare ai piedi del Monte Arci. Durante la riunione sono emerse perplessità sul progetto: diversi enti non hanno espresso un parere favorevole per la mancanza della documentazione necessaria. Tra loro la Provincia di Oristano e i Vigili del Fuoco, ma anche il Consorzio di Bonifica, Terna, il Servizio demanio e patrimonio della Direzione generale dell’assessorato regionale agli Enti Locali, l’assessorato all’Ambiente, Arpas e il Corpo Forestale.

Da parte del Comune – secondo quanto rilevato dal Sindaco Lutzu e dal dirigente urbanista Giuseppe Pinna – rimangono i dubbi di interpretazione sulle procedure per l’applicazione delle norme che impedirebbero al consiglio comunale di esprimersi sulla variante urbanistica “ma su questo tema, visto che è la prima volta che anche la Regione si trova a dover applicare le nuove norme, crediamo ci sia ancora molto da approfondire”.
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