C'è anche un po' di Sardegna nello Spezia, prossimo avversario del Cagliari e miracolo del calcio italiano. Gioco arioso, velocità da sfinimento (per gli avversari) sulle fasce e gol a grappoli. Ne sa qualcosa anche il Bologna, sconfitto mercoledì per 4-2 ed eliminato dalla Coppa Italia al Dall'Ara dai liguri.

Domenica la matricola terribile guidata da Vincenzo Italiano - accostato al Cagliari sia quando era giocatore che, in tempi più recenti, da allenatore - scenderà all'Arena per sfidare in campionato il Cagliari, che in classifica ha appena un punto in più. Segno che il gioco propositivo, vero segreto delle Aquile e tanto caro alla proprietà del club, sta dando i suoi frutti, almeno per il momento. I nove punti conquistati grazie alle vittorie di Udine e Benevento, ma anche ai pareggi con Fiorentina, Parma e Atalanta, colmano il rammarico per la lontananza dallo Stadio "Picco" (fino a metà dicembre, quando termineranno i lavori di adeguamento, lo Spezia giocherà a Cesena) e per le nette sconfitte contro la Juventus, il Milan e il Sassuolo. In organico, tra l'altro, gli ex rossoblù sono quattro: a cominciare da Diego Farias e Alessandro Deiola, per proseguire con il portiere Rafael e Federico Mattiello.

L'ultima aggiunta di sardità è data dall'ex ala dell'Olbia Giuseppe Mastinu. Un mix di giovani e calciatori esperti, costruito senza spese folli dal patron Gabriele Volpi, imprenditore leader nel settore della logistica petrolifera, con interessi in Africa e non solo. Se non è un magnate, poco ci manca: il suo yacht (in passato prestato a Leo Messi) quest'estate è stato avvistato per alcuni giorni in porto, a Cagliari. Volpi controlla la Pro Recco, storica società di pallanuoto e, in Croazia, ha portato la squadra di calcio del Rijeka alla vittoria del titolo. Sul suo conto esiste un'ampia letteratura, ma non concede molte interviste né su di sé né sui suoi affari.

Il legame con la Sardegna è forte: Volpi ha avviato diverse attività nel Nord dell'Isola e, tra queste, c'è anche il pallone. Ha salvato, un anno e mezzo fa, l'Arzachena dall'estinzione, iscrivendola all'ultimo momento al campionato di Serie D. Il presidente del "salvataggio" smeraldino per conto del gruppo era il commercialista Stefano Chisoli che, in primavera, ha assunto la guida proprio dello Spezia, centrando una storica promozione in Serie A ai playoff contro il Frosinone. Al suo posto, ad Arzachena, la guida del club è stata assunta da Maurizio Felugo, gloria della nostra pallanuoto.

Intervistato da L'Unione Sarda, Chisoli ha presentato la sfida senza enfasi, conscio delle difficoltà che attendono il suo Spezia: "Veniamo a Cagliari, splendida città, che in estate, col patron Volpi, abbiamo avuto il piacere di visitare, per giocare la nostra partita contro una squadra molto forte", ha detto il presidente spezzino. "Il Cagliari ha un allenatore bravo, che interpreta le partite in modo sempre propositivo: è il calcio che proviamo a proporre pure noi". I liguri venderanno cara la pelle anche all'Arena: "È una grande soddisfazione poter giocare alla pari con tutti: ci davano già per spacciati. Invece, grazie al gioco, stiamo riuscendo ad essere competitivi". Il segreto, assieme all'identità di gioco, sta nella bravura dell'allenatore e nell'organizzazione societaria: "Condizione ottimale, che permette a tutto lo staff di lavorare senza pressioni". Chisoli, comunque, volge lo sguardo anche al suo passato recentissimo in Sardegna, confermando che il progetto Arzachena va avanti con ambizioni importanti. L'obiettivo è la Serie C? L'ex presidente smeraldino non si sbilancia: "La squadra è giovane, anche grazie al contributo di alcuni elementi della Primavera dello Spezia. Credo farà un campionato di livello".
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