Sostenibilità ed efficienza, l’esempio di una startup sarda
White Energy compie dieci anni: con un fatturato di 15 milioni e venti dipendenti punta sul mercato delle comunità energetichePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dieci anni fa la parola sostenibilità, unita all’idea della transizione energetica, si affacciava sul mondo dell’economia e delle imprese. Si iniziava a parlare di efficienza, riduzione delle emissioni e di un mondo che voleva cambiare. Concetti che hanno fatto scattare qualcosa nella mente di tre manager, Gianluigi Mele, Franco Asuni e Giovanni Tellini, due sardi e uno della Penisola, che venivano da esperienze simili, nel settore energetico, anche se da punti di vista differenti, e che hanno trovato così una convergenza nel dare vita a White Energy Group. La startup in dieci anni di vita è diventata una solida realtà con base operativa in Sardegna, sede legale a Verona e una missione ben chiara: promuovere la sostenibilità migliorando le imprese e sostenendo lo sviluppo di comunità energetiche.
Cosa fa
Nata nel pieno della trasformazione del mercato, White Energy Group è una di quelle imprese che hanno costruito il proprio percorso lontano dai riflettori, intercettando un bisogno diventato via via centrale per il sistema produttivo italiano: consumare meno energia e consumarla meglio. Inizialmente, si è sviluppato il mercato dei certificati bianchi, ma prendendo spunto da questo i soci dell’azienda hanno pensato di muoversi su altri fronti, soprattutto alla ricerca di clienti più “consapevoli del fatto che il tema della sostenibilità oggi è molto importante”, spiega Gianluigi Mele, presidente e amministratore delegato dell’azienda. La società, opera come Energy Service Company (Esco) e non solo, e affianca aziende industriali e realtà produttive nei processi di efficientamento energetico e riduzione delle emissioni.
Fondata nel dicembre del 2015, ha iniziato la propria attività in un contesto in cui il tema della sostenibilità era ancora percepito come un costo più che un investimento. Con il progressivo aumento dei prezzi dell’energia e l’irrigidirsi delle normative europee, il mercato ha però cambiato rapidamente volto, aprendo spazi a imprese specializzate capaci di coniugare competenze tecniche e visione industriale.
Come opera
Il modello adottato dalla società è quello della struttura snella e altamente specializzata. White Energy Group si occupa di diagnosi energetiche, progettazione e realizzazione di interventi di efficientamento, impianti fotovoltaici e sistemi di gestione dei consumi, spesso attraverso contratti che prevedono la condivisione del rischio e la garanzia dei risultati. Un approccio che ha permesso all’azienda di crescere gradualmente, mantenendo un profilo operativo flessibile. “Partiamo dall’audit energetico, nel senso che ascoltiamo l’azienda e cerchiamo di capire poi come muoverci per migliorare l’efficienza energetica, facendo risparmiare i nostri clienti sia in termini di emissioni che di soldi”, aggiunge Mele. In alcuni casi si opera solo sul fronte industriale realizzando “veri e propri impianti che migliorano l’efficienza energetica. In questi casi, lavoriamo anche per trovare i capitali necessari per raggiungere l’obiettivo”, osserva il manager, con esperienze precedenti in altre realtà del settore, come Energit. E una grossa fetta dell’attività riguarda anche la creazione di comunità energetiche, come già avvenuto in Lombardia e Veneto.
I risultati
I numeri raccontano una realtà in costante crescita. L’anno in corso si chiuderà con un fatturato di gruppo (la società mette insieme diverse realtà) intorno ai 15 milioni di euro, mentre l’organico, che all’inizio contava appena quattro persone, oggi può fare affidamento su venti dipendenti, quindici operativi nella sede di Cagliari, tra ingegneri, tecnici ed energy manager. Una squadra, che si appoggia anche a una rete di partner esterni per la realizzazione dei singoli progetti, soprattutto in ambito industriale.
Negli ultimi anni White Energy Group ha cambiato pelle, trasformandosi prima in società per azioni e poi facendo il suo ingresso nel programma Elite di Borsa Italiana, pensato per accompagnare le Pmi in un percorso di crescita strutturata. Passaggi che indicano la volontà di dotarsi di strumenti più adeguati per affrontare una fase di mercato complessa e in rapida evoluzione. E per dimostrare che la transizione energetica si può fare riducendo i consumi, migliorando l’efficienza delle imprese e scansando la speculazione. Un esempio da seguire.
