Peccato che la pandemia abbia di nuovo bloccato tutto, incluso il ciclo di seminari su cibernetica e sicurezza organizzato dal Distretto aerospaziale della Sardegna (diretto da Giacomo Cao) in stretta collaborazione con i comandi provinciali di Cagliari dei Carabinieri e della Guardia di Finanza sotto la guida di Cesario Totaro e Patrizio Vezzoli. Peccato perché i primi due incontri hanno suscitato grande interesse e richiamato al T hotel di Cagliari un pubblico particolarmente attento. Del resto l'argomento è stato affidato a super esperti del calibro del prefetto Carlo Mosca, già vice direttore del Sisde, e del generale Carlo Magrassi, un curriculum sterminato e una serie impressionante di importanti incarichi istituzionali in Italia e in Europa, sempre nel settore della sicurezza. Peccato dunque che le restrizioni anti Covid non consentano in questa fase incontri al chiuso con tante persone. Non è però un addio ma un arrivederci quello che il professor Cao ha dato con una mail e dunque ci sarà tempo per recuperare i successivi appuntamenti. Sempre in materia di cibernetica e sicurezza.

L'argomento non è facilissimo ma il generale Magrassi conosce bene la materia e la sa spiegare ancora meglio. E così, la premessa è una: nessuno ha la comprensione totale della materia in nessuna parte nel mondo. Anche perché se "gli Stati Uniti avessero capito tutte le complicazioni oggi non ci sarebbe il conflitto sul 5G". Tema difficile, dunque, che si può spiegare con un termine di paragone semplice quanto efficace: il corpo umano. In passato sono state fatte tante invenzioni per agevolare l'uomo nelle sue attività quotidiane: la ruota, la bicicletta, il carro, la nave, per citarne alcune. Invenzioni a tre dimensioni: lunghezza, larghezza, altezza. Poi c'è stata la quarta dimensione, il tempo.

La cibernetica è la quinta. Marasco la dice così: "Abbiamo scoperto un'altra funzione del corpo umano, il sistema neuronale. Noi compiamo gesti perché siamo cibernetici. Quando stringiamo la mano si muovono miliardi di cellule in sintonia dopo aver ricevuto un ordine del cervello. Se una persona è malata di Sla le cellule non ricevono l'ordine e la mano non si muove. Ecco: la cibernetica è un ordine che può muovere tante cose". Partendo da qui ci si può addentrare nel mondo della cybersecurity. E, sempre prendendo il corpo umano come riferimento, il generale ha ricordato che oltre il sistema fisico e neuronale c'è anche quello immunitario, "dove la natura riversa grandi quantitativi di energia per aggiornare il software. Se un nostro antenato dell'Ottocento vivesse nel nostro tempo probabilmente morirebbe di influenza". Perchè non avrebbe gli ultimi aggiornamenti del software immunitario. Di lì l'importanza della protezione. "Invece spendiamo poco negli antivirus in grado di proteggere i nostri computer. Addirittura li compriamo fuori dall'Europa". E dire che il software è tutto. Le macchine, per esempio, sono cambiate poco, la differenza fondamentale è che frenano da sole, si guidano pure da sole. "Un attacco cibernetico creerebbe guai inimmaginabili", sottolinea il generale. "Pensiamo al traffico aereo, agli incroci semaforici stradali, alla somministrazione dei farmaci in ospedale". Insomma, il discorso sulla cybersicurity è fondamentale. Specie in un mondo dove i droni (che non solo sono aerei senza pilota ma qualsiasi meccanismo che per funzionare sistema un computer che lo separa dall'essere umano) sono utilizzati per moltissime cose, e oggi si parla perfino di sciami. "Il drone è un nuovo concetto filosofico: si sfruttano le macchine i maniera più efficiente".

I campi di utilizzo sono tanti, dalla lotta al terrorismo alla compagna antincendi fino al turismo. E non c'è neppure bisogno di inventare niente di nuovo, basta usare quello che c'è. "Per una vacanza senza stress né pensieri si può offrire al turista tutto quello che serve: dai biglietti nave e aereo alle prenotazioni per le escursioni e i musei, dal ristorante alle spiagge. Il senso è: attiro il turista e gli offro tutti i servizi".

Ed ecco che anche i giovani, soprattutto in Sardegna, possono trovare nuove opportunità. "Purché la politica da un lato, l'università dall'altro, creino le condizioni affinché anche gli studenti sardi possano portare la cibernetica nella quotidianità". La strada del futuro è già tracciata.
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