Il calendario incede verso una data simbolica: l’11 settembre. Gli Stati Uniti e il mondo intero approntano la celebrazione del ventennale dell’attentato terroristico policentrico, il primo sul suolo americano per mano di Al Qaida. Fu l’inizio del terrore portato dai kamikaze ai quattro angoli del pianeta. Una paura che ha inquinato la vita di tutti, almeno sino alla nuova emergenza planetaria: la pandemia di Covid-19. Nei due mesi e spiccioli che ci separano dalla ricorrenza si può (ri)guardare uno dei film che, da angolazioni diverse, hanno ricostruito la tragedia.

La guerra

Di sicuro il presidente Usa Joe Biden ha deciso di ritirare le truppe dall’Afghanistan entro il prossimo 11 settembre. Una mossa con un doppio significato: i soldati statunitensi e quelli della coalizione restano oltre il primo maggio, ossia la scadenza negoziata dall’amministrazione Trump per l’uscita completa delle forze straniere dal Paese, nella speranza di non disperdere ciò che di buono è stato fatto per raffreddare le tensioni; comunque entro la data fatidica dell’11 settembre calerà il sipario. Certo, i talebani minacciano attacchi contro le truppe Usa e Nato se non sarà rispettato il termine concordato ma resta da capire se passeranno dalle parole ai fatti solo per lo slittamento di una manciata di mesi.

Manhattan\u00A0(foto archivio L'Unione Sarda)
Manhattan\u00A0(foto archivio L'Unione Sarda)
Manhattan (foto archivio L'Unione Sarda)

La novità

Spike Lee è impegnato nella produzione di un documentario su New York e sul 20° anniversario degli attacchi dell’11 Settembre. Il titolo sarà Nyc Epicenters 9/11 – 2021½ e sarà mandato in onda nei prossimi mesi, in anteprima su HBO. «Il documentario in più parti sarà un racconto di come i newyorkesi si siano rialzati non solo da un attacco terroristico ma, in questi mesi, da una inarrestabile pandemia globale. Il film conterrà oltre duecento interviste a cittadini con resoconti ed esperienze legate all’11 settembre. Spiega Lee: «Approfondiamo ciò che rende New York la città più grande su questa terra di Dio, anche grazie ai diversi cittadini che la rendono così. Nel corso di secoli gli haters hanno detto che New York era morta e puzzolente, per essere poi smentiti. Perderai soldi scommettendo contro New York, New York. Stai attento. Pace e amore». 

Osama Bin Laden (foto archivio L'Unione Sarda)
Osama Bin Laden (foto archivio L'Unione Sarda)
Osama Bin Laden (foto archivio L'Unione Sarda)

Il cinema

Nel corso degli ultimi quattro lustri tanti film hanno raccontato l’11 settembre, ma soprattutto cinque pellicole hanno indagato le conseguenze socio-politiche. La prima è 11 settembre 2001 (2002), un’opera corale suddivisa in 11 episodi, (ciascuno di 11 minuti, 9 secondi e un fotogramma), diretti dai registi Samira Makhmalbaf, Claude Lelouch, Yusuf Shahin, Danis Tanović, Idrissa Ouédraogo, Alejandro González Iñárritu, Ken Loach, Amos Gitai, Mira Nair, Sean Penn e Shōhei Imamura. È l’estremo tentativo di mettere assieme i pezzi di un mondo diviso. I titoli delle sezioni sono Iran, Francia, Egitto, Bosnia-Erzegovina, Burkina Faso, Regno Unito, Messico, Israele, India, Stati Uniti d’America e Giappone.

La 25ª ora (2002) è di Spike Lee. Ground Zero incombe sull’ultimo giorno di libertà di Monty-Edward Norton, uno spacciatore che deve scontare sette anni di carcere. È un’accurata riflessione sulla società a stelle e strisce, carica di un odio inesauribile .

Fahrenheit 9/11 (2004) è la contestazione militante del controverso regista Michael Moore. Il documentario ha vinto la Palma d’oro a Cannes con la critica severa all’amministrazione di George W. Bush, in carica al momento dell’attentato e motore delle guerre per «esportare la democrazia». La pellicola ha sicuramente un merito: far capire che le responsabilità di scontri e terrorismo hanno radici lontane.

World trade center (2006)

I vigili del fuoco raccontati da Oliver Stone sono i protagonisti-eroi di una vicenda terribile. Ricalcando la vera storia dei due agenti (John McLoughlin e Will Jimeno) mette al centro la squadra che intervenne dopo lo schianto del primo aereo per aiutare le persone bloccate all’interno delle torri. L’abnegazione degli uomini in divisa fa da contraltare alla follia terroristica.

Molto forte, incredibilmente vicino (2011)

È la trasposizione cinematografica del romanzo di Jonathan Safran Foer, la regia è di Stephen Daldry. Il film mette al centro l’elaborazione del lutto attraverso il viaggio di formazione cui è costretto Oskar, che ha perso il padre (Tom Hanks) negli attentati alle Twin Towers.

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