Trent’anni dopo è ancora Oasis-mania
I fratelli Gallagher hanno annunciato la reunion, sold out tutte le date del 2025 nel Regno Unito e in IrlandaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Oltre dieci milioni di fan hanno intasato le piattaforme di ticketmaster.co.uk e Twickets per quattordici date finite immediatamente sold out. Nelle settimane scorse, la situazione è sfuggita di mano, a tal punto che il bagarinaggio online è arrivato a chiedere cifre da capogiro, fino a seimila sterline (oltre settemila euro) per un biglietto. E l’Autorità britannica sul mercato e sulla concorrenza ci ha aperto anche un’inchiesta. Insomma, la nuova febbre per gli Oasis è reale.
Da quando il 27 agosto i fratelli Noel e Liam Gallagher hanno annunciato la reunion, nel mondo della musica e non solo non si parla d’altro. Ovviamente la mente ritorna ai primi anni ’90, quando il gruppo di Manchester letteralmente esplose. Erano i tempi della Cool Britannia, di cui gli Oasis sono stati la colonna sonora senza rivali. Allora il Regno Unito si affacciava dopo un lungo periodo dominato dai Conservatori al governo, soprattutto sotto Margaret Thatcher, sull'era laburista dell'allora premier Tony Blair, con le sue promesse e una speranza diffusa fra la popolazione. Oggi accade qualcosa di simile con l’arrivo al governo del primo ministro laburista Keir Starmer, che però ha messo già le mani avanti annunciando prima sacrifici ai cittadini, a fronte di una situazione economica e sociale difficile, per poi guardare al futuro con serenità.
La reunion è sul palco. I fratelli - da sempre litigiosi (la separazione risale al 2009) - l’hanno annunciata su X in questo modo: «Le armi sono state ammutolite. Le stelle si sono allineate. La grande attesa è finita. Venite a vedere. Non sarà trasmesso in tv». Il tour destinato a diventare mondiale comprende 14 date in Gran Bretagna e Irlanda, le uniche in Europa per il 2025. Si parte il 4 luglio dal Galles, con due concerti al Principality Stadium di Cardiff, seguiti una settimana dopo da quattro esibizioni all'Heaton Park di Manchester, la città dei Gallagher. E poi è la volta dello stadio di Wembley a Londra, con le esibizioni del 25 e 26 luglio, e del 2 e 3 agosto, prima di salire su un palco scozzese per due live al Murrayfield Stadium di Edimburgo. In Irlanda invece sono previste due esibizioni al Croke Park di Dublino, il 16 e il 17 agosto. Qualche giorno dopo l’annuncio i Gallagher hanno annunciato altre due date a Wembley, per il 27 e 28 settembre, a fronte della straordinaria richiesta di biglietti. In questo caso si applicherà infatti la vendita a scaglioni con tanto di sorteggio e invito. E le domande per partecipare all'estrazione saranno aperte prima ai tanti fan del Regno Unito che non hanno avuto successo nella vendita iniziale con Ticketmaster.
Detto ciò, dopo l’ubriacatura iniziale, in tanti si sono chiesti il perché di questo ritorno. Nel comunicato diffuso si spiega come non ci siano stati «momenti rivelatori» ma solo la consapevolezza che si doveva fare ora. Ma c’è chi avanza l’ipotesi che dietro la riappacificazione ci siano motivi economici. Secondo alcuni esperti dell’industria discografica sentiti dal Guardian, solo con le date nel Regno Unito e in Irlanda, i Gallagher possono superare tutti gli incassi fatti negli anni Novanta, quando erano la band protagonista del britpop. Solo con le date già in programma per l'estate del 2025 si prevede un incasso complessivo da 400 milioni di sterline, fra biglietti, diritti vari e merchandising, mentre a ciascuno dei fratelli andrebbero circa 50 milioni di pound.