E se ci fosse una struttura consultiva permanente, che comprende i centri di ricerca e le due università isolane, a supporto della Giunta regionale nella gestione della transizione energetica della Sardegna? È questa la proposta emersa dalle due giorni "Contributi per una roadmap per la transizione energetica della Sardegna", organizzata da Sotacarbo, Università di Cagliari e Enea. Si tratterebbe di uno strumento preziosissimo a supporto di chi sta per percorrere, come ha spiegato il presidente della Sotacarbo Mario Porcu “un percorso complesso, tutt'altro che scontato. Un percorso che richiede il coinvolgimento dell’opinione pubblica e del mondo dell’industria per compiere scelte di oggi con le quali ci si gioca la possibilità di raggiungere o meno i traguardi al 2030 e al 2050 fissati a livello comunitario e fatti propri dal governo nazionale e dalla giunta regionale”.

All’incontro ha partecipato anche l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Lampis che ha condiviso queste considerazioni : “Per la Sardegna – ha detto - è  importante sfruttare e mettere insieme tutte le risorse le competenze di cui dispone. Sotacarbo rappresenta un braccio operativo della Regione, molto utile nel momento in cui si prendono responsabilità per definire percorsi virtuosi”.

Marcello Capra, rappresentante del ministero della Transizione ecologica, con riferimento al piano Energia e Clima (Pniec), si è soffermato sul ruolo della ricerca e in particolare del programma internazionale Mission Innovation, che verrà ratificato alla COP26, per poi sottolineare l’importanza di sviluppare nelle aree industriali dismesse un'industria dell'idrogeno, creando delle vere e proprie Hydrogen Valley. Nel suo intervento, il presidente Enea Gilberto Dialuce  ha, invece, messo in risalto la necessità di investimenti in rinnovabili, tecnologie di accumulo e idrogeno ma anche il rafforzamento delle sinergie tra attori privati e istituzioni pubbliche. Ma soprattutto l’importanza dell’inclusività, così come del riadattamento dei comportamenti collettivi. Interessanti poi i dati illustrati da Maurizio Delfanti, amministratore delegato di Rse: “Uno studio per la Sardegna – ha illustrato - mostra che le emissioni di CO2 pro-capite sono inferiori alla media nazionale a causa di un minor fabbisogno di riscaldamento, una già elevata elettrificazione e un maggiore ricorso alla biomassa. Rispetto alla situazione attuale in Sardegna, ha detto, l’introduzione del gas naturale risulta sia economicamente che ambientalmente migliorativa. L’elettrificazione nel settore civile è condizionata dalla disponibilità e dai costi delle tecnologie elettriche (pompe di calore), dal ridotto fabbisogno di riscaldamento dell’Isola e dalla presenza di strumenti incentivanti che consentano di superare gli elevati costi di investimento.

Intervento del presidente Sotacarbo Mario Porcu (foto ufficio stampa Sotacarbo)
Intervento del presidente Sotacarbo Mario Porcu (foto ufficio stampa Sotacarbo)
Intervento del presidente Sotacarbo Mario Porcu (foto ufficio stampa Sotacarbo)

La seconda sessione, si intitolava "Proposte di una roadmap per la neutralità climatica", e il presidente Sotacarbo Mario Porcu e Giorgio Graditi, direttore del Dipartimento tecnologie energetiche e fonti rinnovabili dell'Enea, hanno delineato il percorso per la creazione di un "Polo dell'innovazione sull’Idrogeno in Sardegna".  Si è partiti dalla considerazione che l'Isola ha limitate interconnessioni elettriche, ampia disponibilità di sole e vento e una limitata diffusione del metano che rendono la transizione verso l’idrogeno verde un’opportunità. "Bisogna essere onesti: la transizione energetica farà perdere molti posti di lavoro, ma ne creerà tanti altri. Ma bisogna essere pronti" spiega Graditi. Andando in questa direzione, la formazione di nuove professionalità avrà certamente un peso decisivo - ha sottolineato Fabrizio Pilo, prorettore per il territorio e l'innovazione - la scuola, l’università e i centri di ricerca hanno un ruolo fondamentale".

Sul ruolo della ricerca e dell’industria si è incentrata la seconda giornata, ospitata nel Centro ricerche Sotacarbo di Carbonia, caratterizzata dal contributo dei rappresentanti del Department of Energy degli Stati Uniti, che hanno spiegato il programma dell’amministrazione Biden per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e di come, in questo contesto, si inserisce la decisione presa nelle scorse settimane di allungare di tre anni e di ampliare l’accordo esistente con Sotacarbo per sviluppare nel Centro ricerche di Carbonia nuovi progetti legati all’idrogeno. Paola Massidda ha illustrato i quattro progetti presentati dal Comune nell’ambito del Just Transition Fund, e  ha ricordato che, “in una fase così critica per il territorio, la ricerca ha il dovere di indicare alle amministrazioni il giusto percorso per portare al phase-out delle centrali a carbone e alla neutralità climatica”. La visione e i progetti dell’Università di Cagliari sono stati proposti nei contributi dei professori Aldo Muntoni, Alfonso Damiano e Giorgio Cau: “La gestione dell’energia ha un ruolo chiave nella transizione energetica. Per una gestione razionale delle fonti rinnovabili non programmabili occorre integrare impianti rinnovabili di produzione con sistemi di accumulo. E l’idrogeno è un mezzo di accumulo energetico di lunga conservazione. Un vettore energetico pulito e versatile”.

L’amministratore del Crs4 Giacomo Cao e il direttore di Sardegna Ricerche Maria Assunta Serra hanno l’importanza di cogliere il messaggio chiave del convegno: la necessità che il mondo della ricerca isolana, università e enti, faccia squadra e assista la Regione sui temi dell’energia e della transizione. “Questo evento sulla transizione energetica deve diventare un appuntamento annuale, che ci accompagni in questo percorso, per valutarne l’evoluzione e gli sviluppi” è stato l’invito del rettore dell'Università di Cagliari Francesco Mola agli organizzatori, sottolineando l’attualità del tema e l'importanza del ruolo della ricerca. Considerazione ribadita dal professor Pilo, prorettore per il territorio e l’innovazione. La due giorni si è conclusa con una sessione dedicata al ruolo dell’efficienza energetica in relazione all’industria e al patrimonio edilizio pubblico e la progetto di riqualificazione e efficientamento realizzato nel Centro ricerche Sotacarbo all’interno della miniera di Serbariu.

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