Chi non ha mai cantato "Astro del ciel"? È il canto di Natale più evocativo, probabilmente il più diffuso insieme "Jingle Bells", semplice come armonia e come parole, che si impara da bambini. Eppure pochi conoscono la sua bella storia. Cominciamo col dire che la prima versione è in tedesco e il titolo è "Stille Nacht" (notte silenziosa), diventata nella popolarissima versione inglese "Silent Night", in Italia "Astro del ciel" (anche se la traduzione dal tedesco non è letterale e la rivisitazione è del religioso Angelo Meli), ed è una canzone di pace. La storia ufficiale ci dice che fu intonata per la prima volta alla vigilia di Natale del 1818 nella chiesa di San Nicola a Oberndorf, una cittadina austriaca non lontana da Salisburgo. Da quel giorno, piano piano, prima conquistando i paesi di lingua tedesca, poi il resto del mondo - tanto da essere stato tradotta in più di 300 lingue tra cui l'italiano - è diventata il canto per eccellenza di Natale e dal 2011 fa parte del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco.

È stato il sacerdote Joseph Mohr, originario di Salisburgo che all'epoca serviva nella parrocchia di Mariapfarr a scrivere le parole di "Stille Nacht". Il suo brano voleva essere soprattutto un messaggio di speranza e conforto per la popolazione austriaca che viveva un momento drammatico: erano gli anni delle guerre napoleoniche che avevano distrutto e saccheggiato parte del territorio austriaco. Ecco perché alla vigilia di Natale del 1816, il sacerdote volle leggere, alla piccola comunità di Oberndorf raccolta in chiesa, quelle parole di speranza e di pace. Dopo tanta sofferenza, una notte silenziosa, calma, con il Cristo salvatore che nasce. Due anni più tardi, il testo fu messo in musica dall'organista della chiesa Franz Xaver Gruber e i due lo intonarono per la prima volta in occasione del Natale.

Sempre la storia racconta che quello spartito finì tra le mani di Carl Mauraucher, appartenente a una famiglia che da tre generazioni si occupava di organi, che lo portò con sé in Tirolo, dove divenne immediatamente molto popolare, conquistando il Vecchio Continente. Ma che sia una canzone di speranza prima ancora che natalizia lo dimostrano due episodi: le cronache raccontano che "Stille Nacht" fu intonato dai soldati al fronte nelle trincee delle Fiandre, durante la prima Guerra Mondiale. La sera della vigilia del Natale del 1914 entrambi gli schieramenti deposero le armi e si sentì un solo struggente coro. Leopold Kohr, economista e filosofo originario di Obendorf emigrato negli Usa, durante il nazismo ogni Natale pubblicava sui giornali per cui scriveva il testo di "Stille Nacht": voleva essere un atto d'accusa contro la Germania nazista e una speranza di liberazione per l'Austria. Nel 1941, nel giardino della Casa Bianca, il presidente americano Roosevelt e il premier inglese Churchill, insieme con un'immensa folla, cantarono "Silent Night". Kohr, presente all'evento ricordò così l'episodio: "Forse io ero l'unico ad avere le lacrime agli occhi. Ma allora pensai che un giorno, quando la libertà e la pace sarebbero tornati a regnare sul mondo, e l'Austria sarebbe tornata indipendente, io avrei potuto raccontare a casa di aver visto il presidente e il primo ministro cantare Stille Nacht".

Oggi la canta con voce da crooner Michael Bublè, ma la sua è solo una delle centinaia di reinterpretazioni. Bing Crosby la incise nel 1945. Elvis Presley la inserì nel suo album di cover natalizie Elvis Christmas del 1957. Mentre 1966 Simon & Garfunkel riproposero "Silent Night" come canto di pace contro tutte le guerre. Per non dire della calda voce di Frank Sinatra, che la inserì nel 2004 in Frank Sinatra Christmas Collection. Una struggente versione per pianoforte e voce è stata incisa da Aretha Franklin nel 2008 per This Christmas. Eric Clapton l'ha riproposta nel suo album Happy Xmas dell'ottobre 2018. Thom Yorke, frontman dei Radiohead, il 22 dicembre 2018, a Las Vegas, ha proposto un'originale sintesi tra "Silent Night" e "Reckoner", quest'ultima dedicata da Yorke «a tutti gli esseri umani». Proprio come vuole lo spirito dell'antica canzone austriaca.
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