Quante ore a settimana lavora un italiano? E in Europa le condizioni lavorative legate agli orari quali sono? E in Sardegna? Su questo tema la Fondazione Openpolis ha fatto un’interessante indagine e i dati che emergono sono abbastanza sorprendenti. 

Esistono numerosi indicatori per misurare le condizioni lavorative come il reddito medio, misure per garantire un salario minimo, sicurezza sul posto di lavoro e delle prospettive pensionistiche.

Un altro indicatore importante è appunto quello del numero di ore trascorse ogni settimana a lavorare. La regolamentazione in questo senso è considerata fondamentale per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori e imporre dei limiti al tempo trascorso sul posto di lavoro è stata una delle principali conquiste dei movimenti operai nel corso del Novecento.

In Europa

«Un numero eccessivo di ore di lavoro può infatti avere effetti deleteri sul benessere dei lavoratori – precisano subito gli esperti di Openpolis – Ad oggi però in Europa è ancora scarsa l’armonizzazione in questo senso, e in molti stati si lavora ben oltre i limiti stabiliti. All’interno dei singoli paesi inoltre cambia la situazione da regione a regione, come anche il divario tra chi lavora poco e chi supera regolarmente il limite di 48 ore settimanali previsto dalla prima convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), risalente al 1919». Sono 4 i Paesi membri in cui mediamente si lavora più di 40 ore alla settimana: prima tra tutte la Grecia, con una media di 41,7 ore, seguita da Bulgaria (40,4), Polonia (40,3) e Repubblica Ceca (40,2). Mentre le cifre più basse sono registrate dai paesi dell'Europa settentrionale.

«La regione europea in cui si lavora di più sono le isole Ionie, nella Grecia nord-occidentale (47,2 ore in media). Seguono altre due regioni dello stesso paese: l'Egeo meridionale e il Peloponneso, rispettivamente con una media settimanale di 46,4 e 44,3 ore. Mentre a registrare la cifra più bassa è la regione di Drenthe, con 29,7 ore lavorative settimanali, seguita da quella di Groninga (29,8), entrambe nel nord dei Paesi Bassi», si legge nel report della Fondazione.

Un'impiegata in un ufficio (foto archivio L'Unione Sarda)
Un'impiegata in un ufficio (foto archivio L'Unione Sarda)
Un'impiegata in un ufficio (foto archivio L'Unione Sarda)

Italia-Sardegna

E l’Italia? Il dato si attesta sulle 37 ore, leggermente al di sotto della media Ue, pari a 38,1. Ma il dato delle ore lavorative si può analizzare anche a livello regionale. Per scoprire ad esempio che in Sardegna le ore settimanali di lavoro sono 36,3, e nella classifica delle regioni si piazza al secondo posto, prima invece la Sicilia con 35,5. Un monte ore comunque in linea con le altre regioni del Centro Sud. Mentre il dato più alto lo riporta la provincia autonoma di Bolzano (38 ore), seguita da Veneto (37,6) e Emilia-Romagna (37,5).

«È importante sottolineare che i dati si riferiscono esclusivamente all'impiego regolare e che quindi non tengono conto di eventuale lavoro straordinario o in nero. Da evidenziare inoltre che lavorare un numero molto ridotto di ore, come nel caso del part-time, può anch'esso essere un indicatore di condizioni di impiego svantaggiose», precisano gli esperti.

I dati Ocse

Secondo i dati Ocse, è soprattutto nei paesi dell'Europa centrale e orientale che si trova la quota più elevata di persone che lavorano mediamente più di 40 ore. La forbice risulta invece più ridotta nei paesi del nord Europa. È in particolare la Danimarca a registrare la quota maggiore di persone che lavorano meno di 40 ore alla settimana (quasi il 90% del totale, contro il 7% dell'Ungheria). In Italia invece circa il 60% delle persone lavorano oltre 40 ore.

La raccomandazione

«Lavorare un numero eccessivo di ore costituisce una minaccia per il benessere psico-fisico degli occupati e delle loro famiglie. Oltre ad aumentare la probabilità di avere incidenti sul posto di lavoro.

È infatti fondamentale garantire tempi sufficienti di riposo, non solo come vacanze nel corso dell'anno, ma anche come momento di recupero accessibile regolarmente, ogni settimana», concludono gli esperti di Openpolis.

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