Palazzo dei Normanni, tra arte e politica
La visita crea un incrocio tra passato e presente, tra epoche più o meno lontane ma accomunate dalla consapevolezza di aver segnato la storia dell'Italia e dell'Europa. Ora è la sede dell’Ars, l’assemblea regionale sicilianaLa sede dell'Assemblea regionale siciliana a Palazzo dei Normanni (lo. pi.)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nel cuore di Palermo si erge, maestosa, la più antica residenza reale d’Europa: il palazzo Reale o dei Normanni. I suoi portoni si aprono ogni giorno per offrire ai tanti visitatori lo spettacolo di arte e storia che custodisce, ma anche per rinnovare la sua funzione di edificio governativo, poiché è sede dell'Assemblea regionale siciliana (Ars).
Il palazzo. La visita crea un incrocio tra passato e presente, tra epoche più o meno lontane ma accomunate dalla consapevolezza di aver segnato la storia dell'Italia e dell'Europa. Il complesso ingloba nelle fondamenta stratificazioni dei primi insediamenti fortificati d'origine fenicio-punica, risalenti al V secolo a. C., per arrivare all'epoca greco- romana, quando nacque il nome della città: Panormos, che richiama la centralità del porto. La fase bizantino-normanna iniziò intorno al VI secolo e durò per altri tre, anticipando il regno normanno, in cui si realizzò che la forma dell'attuale palazzo. Da subito fu simbolo della grandezza di un potere forte, che voleva declinarsi in più ambiti e aveva bisogno di un centro polifunzionale che desse legittimazione alla monarchia. Il piano terra ospita un ampio cortile, che ospita le carrozze storiche dei sovrani. Nella sala interna è allestita fino al 2 febbraio la mostra temporanea “Picasso lo straniero”, in cui la ricca selezione di opere (90 circa) racconta l'artista da molteplici punti di vista: politico, storico, biografico. Si sale poi al primo piano, dove la presenza normanna si manifesta in tutta la sua grandezza. Nel 1132 Ruggero II costruì le parti fondamentali del palazzo. Il suo appartamento è una delle tappe più belle del percorso. Elegante, raffinato e ricchissimo di arte, è costituito da sale sfarzose e finemente decorate: la sala pompeiana, la sala cinese e quella della preghiera sono quelle in cui i turisti si trattengono di più, affascinati dagli arredi, le opere preziose e la cura con gli ambienti sono conservati.
Arte. Poco oltre si arriva alla Cappella palatina, massima attrazione del sito. Alcune transenne rivelano l'opera di restauro in corso, ma non ne alterano la bellezza. Le navate, dedicate ai santi Pietro e Paolo, furono realizzate per volere di Ruggero II e consacrate il 28 aprile 1140, per svolgere le funzioni di cappella privata della famiglia reale. Dal 2015 è Patrimonio dell'Unesco. Nella torre pisana, si trova la sala principale degli ex appartamenti reali: la sala di Federico II, che il sovrano usava per le udienze e doveva essere interamente coperta di mosaici. In quei corridoi, in quelle stanze si riunivano i suoi collaboratori, quei funzionari appassionati di poesia, cultori della materia e intellettuali, che diedero vita alla Scuola siciliana, prima espressione organizzata della letteratura italiana. Gli ambienti includono anche la Sala re Ruggero, l'ala più antica del palazzo con accesso alla sala dei venti, arricchita con mosaici probabilmente contemporanei a quelli delle navate della Cappella palatina. Dal 1791 la torre ospita l'Osservatorio astronomico. La visita è ricca e articolata e non si esaurisce all'interno, perché dopo aver soddisfatto la curiosità di vedere cosa contiene il amestoso edificio, si ha il piacere di ammirarne anche l'esterno: i cortili, i giardini, i prospetti e le alte torri evocano i fasti di un'epoca che fu.