È una delle strade più trafficate dell’Oristanese. Ma la Provinciale 1, che collega Oristano con Torregrande e Cabras con Zeddiani ha anche un altro triste primato: in Sardegna è una delle strade in cui si è registrato il maggior numero di vittime nel 2022. I dati dell’Istat sono chiari e impongono una riflessione sulla necessità di interventi per rendere maggiormente sicura la circolazione. Oltre che un invito agli automobilisti a una maggiore attenzione quando si è alla guida, in particolare al rispetto dei limiti di velocità e a tutte le norme del Codice della strada.

La Provinciale che collega Oristano a Torregrande e Cabras con Zeddiani nel 2022 ha registrato 3 morti: l’indice di mortalità è pari a 25,0 (ogni 100 incidenti). Ed è l’unica strada dell’intero territorio provinciale a rientrare nella classifica elaborata dall’Istat. La carreggiata è sempre molto trafficata e pericolosa, in alcuni tratti manca il guard rail su entrambi lati mentre ci sono alcuni punti in cui il manto stradale è dissestato, con grosse buche che rappresentano un’insidia per automobilisti e soprattutto per i motociclisti. Senza contare che è completamente priva di illuminazione. Al di là delle statistiche sono molto pericolose anche la Statale 292 e gran parte delle strade della provincia dove da anni non si registrano interventi importanti.

Una delle strade provinciali della Marmilla (foto V. Pinna)
Una delle strade provinciali della Marmilla (foto V. Pinna)
Una delle strade provinciali della Marmilla (foto V. Pinna)

Proprio nei giorni scorsi sono partite dalla Marmilla una raccolta di firme e una petizione al prefetto di Oristano per sollecitare interventi di manutenzione che tendano a garantire maggiore sicurezza sulle strade, segnate purtroppo da troppe croci. In prima linea ci sono i sindaci che parlano di strade “in condizioni da terzo mondo”. Le proteste arrivano anche da cittadini e automobilisti costretti a percorrere strade in cui gli unici cartelli sono i limiti di velocità. Lo stato di abbandono riguarda gran parte della viabilità della Marmilla, ma si punta il dito contro la Provincia in particolare per la strada provinciale 35, una delle arterie più frequentate su cui confluisce il traffico automobilistico da e per Cagliari. Particolarmente pericolosa all’altezza del bivio tra Baressa e Gonnosnó-Albagiara. Il sindaco dì Gonnosnò Ignazio Peis da mesi raccoglie le segnalazioni di tanti cittadini e di molti sindaci del territorio: “Finora le richieste delle amministrazioni comunali sono cadute nel vuoto. L’unica novità arriva dall’Unione dei Comuni che, grazie ad un importante finanziamento, interverrà a breve per mettere in sicurezza una parte della Provinciale 35 e altre strade della Marmilla”. Lo stato di degrado delle strade rappresenta un grave pericolo e la situazione rischia di peggiorare con le piogge”.

I dati

Nella classifica dell’Istat al primo posto con 4 decessi nel 2022 (un indice di mortalità pari a 28,6) c’è la Statale 389 di Buddusò e del Correboi. Situazione analoga per il numero di morti nella Trasversale Sarda, la Statale 129, con indice di mortalità pari a 14,8. Grave anche la situazione sulle Statali 125 (Orientale Sarda) e 126 (Sud Occidentale Sarda) con 3 decessi ciascuna. Nel 2022 complessivamente si sono verificati in Sardegna 3.313 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 100 persone e il ferimento di altre 4.557. Il 58 per cento di incidenti si è verificato sulle strade urbane, provocando 31 morti (31% del totale) e 2.454 feriti (53,9%). Rispetto all’anno precedente i sinistri sono diminuiti del 2,7% in ambito urbano e aumentati del 13,6% sulle strade extraurbane. Secondo l’analisi Istat il periodo dell’anno nel quale si sono concentrati il maggior numero di incidenti nell’Isola sono stati i mesi fra maggio e settembre, quando i flussi di traffico aumentano notevolmente con l’arrivo dei turisti ma anche una maggiore mobilità dei vacanzieri sardi che si spostano per raggiungere le località fi mare. In questi quattro mesi si sono registrati 1.621 incidenti, il 48,9% di quelli avvenuti durante l’intero anno. In questi incidenti ci sono state 2.226 persone ferite (48,8%) e 54 sono morte (54%). Oltre l’80% degli incidenti è accaduto di giorno, fra le 8 e le 21, ma l’indice di mortalità ha raggiunto i valori più elevati nella fascia oraria tra l’una e le due della notte (15,6 morti ogni 100 incidenti) e tra le quattro e le cinque del mattino (13,0 morti ogni 100 incidenti). In particolare gli incidenti notturni si sono registrati nel fine settimana, soprattutto il venerdì notte.

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