Era considerato il Cristiano Ronaldo nordcoreano, un diamante grezzo che in poco tempo sarebbe potuto diventare un fuoriclasse. Ma Kwang-song Han, 25 anni, stella del calcio nordcoreano, ha di fatto già finito la sua carriera che, in Europa, era iniziata con il Cagliari di Rastelli.

Fosse però solo questo, il problema. Da mesi ci si interroga su fine abbia fatto l’attaccante che il regime di Kim ha mandato in giro per il mondo anche (e forse soprattutto) per lucrare sui suoi gol. Da tempo ormai immemorabile non si hanno più notizie di lui. L’ultimo match lo ha giocato due anni e mezzo fa con l'Al-Duhail Sports Club, nel campionato quatariota, dove aveva scelto di trasferirsi quando la Juventus lo lasciò andare in cambio di cinque milioni, assieme a Benatia e Mandzukic, nel mercato di gennaio del 2020.

Contestualizziamo. Quando arrivò a Cagliari, il bomber di Pyongyang fu esaltato anche dall’ex senatore Razzi, dichiarato amico del dittatore Kim Jong-un. Ora, però, nessuno sa più nulla di quella che alla fine, in Italia, è stata sportivamente una meteora.

Il ragazzo di Pyongyang, agli albori del 2020, dunque alla vigilia della pandemia, lasciava la Serie A, dove era sbarcato a 18 anni. E ad acquistarlo era stato proprio il Cagliari che, dopo averlo utilizzato nel Torneo di Viareggio, lo fece esordire nel match interno perso 2-3 contro il Torino nell’aprile del 2017. E lui che fa? Si inventa il gol che dà l’illusione al Cagliari di poter riaprire una partita che sembrava già persa. In effetti lo era. Tuttavia del gol all’esordio parlano – e a lungo - giornali e Tv fino a designarlo per un imminente passaggio a una big, esaltando anche il fatto che il giovanissimo calciatore del Cagliari è stato il primo nordcoreano ad aver segnato nel nostro campionato.

A fine torneo non arriverà alcun passaggio a una squadra di rango superiore al Cagliari, bensì il prestito al Perugia, in B, dove stupisce al punto (7 reti un  17 partite, un semestre in tutto) che il club rossoblù decide di riportarlo alla base anticipatamente. Va detto che, nelle sette partite che giocò in seguito con il Cagliari e nella successiva parentesi ancora al Perugia, la giovane punta nordcoreana ha tutt’altro che stupito.

Quando la Juventus decise di acquistarlo dal Cagliari, lo tenne ai margini della prima squadra, destinandolo anzi alla squadra Under 23, dove disputò 17 partite senza mai andare a segno, almeno nel campionato di Serie C. La Juve di Allegri, quella vera, lo terrà in considerazione per qualche allenamento e per una convocazione, senza mai schierarlo in campo. Così, nel mercato di gennaio di tre anni fa, passò a titolo definitivo all'Al-Duhail, dove giocò dieci gare, segnò tre reti, vinse la Qatar Stars League nel 2020 e sparì. Sì, letteralmente. Perché il calciatore nordcoreano è stato costretto a lasciare Al-Duhail all'inizio del 2021 – ma non scendeva in campo già da tempo – per via delle sanzioni contenute nella risoluzione 2397 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, approvata il 22 dicembre 2017. Con questo documento, l'Onu proibiva il lavoro all'estero dei nordcoreani che avrebbero potuto, con i loro stipendi, far confluire valuta occidentale in Corea del Nord per foraggiare gli investimenti della dittatura di Kim Jong-un in campo militare e nucleare.

Insomma – come spiega in maniera molto chiara Fanpage - applicando la risoluzione al caso specifico di Han, si temeva che i milioni di dollari introitati dal calciatore finissero dritti nelle casse statali per farne un uso contrario ai trattati internazionali. La sanzione Onu dava 24 mesi ai lavoratori nordcoreani per rimpatriare e dunque anche l’ex rossoblù e il suo club non hanno potuto fare altro che adeguarsi, risolvendo il contratto. Da quel momento di Kwang-song Han si sono perse le tracce e anche avere informazioni su di lui è del tutto impossibile. Tecnicamente è un calciatore svincolato, anche se rivederlo calcare i campi con la maglia di qualche squadra europea appare impossibile.

Di lui a Cagliari si ricordano la simpatia e la gioia, soprattutto il 9 aprile del 2017. Nonostante la sconfitta con il Torino, fuori dal cancello degli spogliatoi del vecchio Sant’Elia si erano dati appuntamento un centinaio di giovanissimi tifosi per aspettare l’eroe della giornata. Ma di Cristiano Ronaldo ce n’è uno solo e non ha mai giocato nel Cagliari, anche se quel giorno molti supporter rossoblù lo hanno sperato. Han, che ambiva a diventare un fuoriclasse, è tornato a Pyongyang, senza dare più notizie di sé. Nascosto chissà dove dal regime.

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