Il Natale è tra noi. Non solo nelle vie dello shopping o tra le corsie dei supermercati. Basta accendere la tv o andare al cinema per respirare la sua atmosfera: quest’anno, infatti, film e serie su piattaforme e in sala si sprecano. Ma con una novità: nell’ingorgo di storie a tema, tra classici e improbabili commedie sdolcinate, spuntano trash che mai un tempo avrebbero varcato i confini della propria nazione. Ci sono nuovi prodotti, l’offerta è variegata, la logica è quella commerciale, il risultato un usato sicuro che sfrutta le storie tradizionali con variazioni di poca fantasia. A forza di estremizzare, variare, storpiare, innovare, la tradizione, anche quella cinematografica, cambia pelle. Tra tante riletture si fatica a ritrovare l'originale, oltre che l’originalità. Ecco perché “Mamma ho perso l’aereo”, 32 anni dopo è ancora un film di Natale. Per qualcuno (molti, in verità), la pellicola diretta da Chris Columbus con il baby-prodigio Macaulay Culkin che interpreta Kevin McCallister, bambino di Chicago di 8 anni dimenticato a casa dai genitori e dai parenti partiti per la vacanza di Natale a Parigi, è il film che accompagna la cena della Vigilia. Lo hanno visto praticamente tutti: quelli che trent’anni fa avevano dieci anni e quelli che hanno dieci anni oggi.

Le novità. Tra film, serie tv, miniserie sul Natale, quest’anno è una specie di calendario dell'Avvento dove in ogni casella si può trovare umorismo, sentimenti, ironia, ma anche violenza. Sposa questa versione, per esempio, “Una notte violenta e silenziosa”, black comedy in sala (con Universal) con David Harbour-Babbo Natale che si fa giustiziere, magico e spietato, per difendere una ricca famiglia presa in ostaggio nel villone. Lui, che ha perso la fede nel Natale consumistico, la ritrova strozzando i cattivi con i festoni, spaccando teste con le stelle natalizie, mettendo bombe a mano nei pantaloni. Un incrocio tra Babbo Bastardo (quel ladro, ubriacone, manesco, maleducato, cialtrone, sboccato e vagabondo interpretato dallo straordinario Billy Bob Thornton nella pellicola del 2004) e Mamma ho perso l'aereo, che soddisferà gli amanti del genere, senza rischiare di intristire tutti gli altri.

Le offerte. Sulle piattaforme, Netflix fa la sua parte lanciando l’originale “Odio il Natale”, serie tv in otto puntate nel formato da trenta minuti l’una, adattamento italiano dello show norvegese di Per-Olav Sorensen, “Natale con uno sconosciuto”. Pilar Fogliati racconta l'Avvento di Gianna, un'infermiera trentenne che non ha rinunciato all'amore. Solo che per trovarlo ha solo 24 giorni dal momento che ha giurato alla mamma, che la vorrebbe accasata, di essersi fidanzata e che il fantomatico prescelto sarà il suo ospite d'onore alla cena della Vigilia. Tra appuntamenti al buio, sbagli colossali, notti di sesso e pianti con le amiche, Gianna farà il suo viaggio alla scoperta di sé fino alla Vigilia, intorno a lei un coro di amiche ugualmente alla ricerca della felicità e un mondo di pazienti del suo piccolo ospedale. L'ambientazione è più romantica che non si può tra gondole, presepi da allestire, bambinelli da ritrovare ma c'è spazio anche per una raffinata ironia.

Sempre su Netflix, c’è anche una serie corale sulla magia degli incontri: questa è “La tempesta di Natale” che racconta di un gruppo di persone all’arrivo in aeroporto. Alcuni per accogliere i propri cari, altri per tornare a casa dalle proprie famiglie e altri ancora per saltare le feste: c'è anche una mamma con un bambino che deve assolutamente partire perché lo aspetta un intervento importante dall'altra parte del globo. Bloccati all'aeroporto dal maltempo dovranno trovare un modo per passare il tempo e gestire l'ansia mentre mancano solo ventiquattro ore al Natale. Ibrahim Faal è il meraviglioso Babbo Natale dell'aeroporto, mentre Ida Elise Broch è una popstar che non ha trovato ancora il modo di gestire la notorietà. Un po’ Terminal, e un po’ Mamma ho perso l’aereo. Che ancora oggi, a distanza di 32 anni, resta il film di Natale.

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