Nessun Paese ha mai una sola velocità (per fortuna). Ma nel bailame di fine luglio fa un certo effetto leggere notizie così platealmente contrapposte. La prima è un ‘ordinanza: l’ha emessa il sindaco calabrese di Praia a Mare che ha imposto il coprifuoco per gli under 14. L’altra è il tradimento-scandalo di Raoul Bova, la cui amante-modella ha fatto finire nelle mani del paparazzo-youtuber Fabrizio Corona, sembra per interposta persona, lo scambio di messaggi privati avuto con l’attore romano. Tutto è successo nelle stesse ore. Dal Medioevo alla post modernità. Il medesimo frullatore mediatico.

Andiamo con ordine. A Praia a Mare, 6mila abitanti in provincia di Cosenza, i ragazzini sotto i 14 anni hanno l’obbligo di ritornare a casa entro mezzanotte e mezza. Così ha deciso il sindaco Antonino De Lorenzo, eletto tre anni fa con la civica “Punto e a capo”. In quel paesino sul mare della ridente Calabria sembra che dormire sia diventato un incubo. E questo per via di schiamazzi e liti tra giovanissimo. Un copione che, stando all’ordinanza del primo cittadino, si ripete ogni santa notte. Da lì la decisione di tagliare la testa al toro con un atto pubblico che mette insieme divieto e sanzione. Infatti: per gli under 14 che non rincasano all’ora stabilita, è prevista una multa di 100 euro per i ragazzini, mentre i genitori ne pagheranno 250. Ovvero la “colpa” di non aver vigilato abbastanza sui propri figli. Non solo: in caso di recidiva, perché non si perdona nemmeno la seconda, è prevista la sospensione dei minori dagli eventi pubblici organizzati dal Comune. Cioè, se per caso che una festa paesana, quei giovanissimi non potranno presentarsi nemmeno alle sette di sera, per dire. L’ordinanza è valida sino a settembre. Ma parrebbe che i veri scalmanati non siano gli under 14 del posto, ma quelli che a Praia a Mare trascorrono le vacanze estive. «Senza regole», a sentire il sindaco e i residenti esasperati che per la quasi totalità avrebbero appoggiato la linea durissima del sindaco.

Tutt’altra storia quella di Raoul Bova, 53 anni. I giornali di gossip lo davano ancora insieme alla collega spagnola Rocío Morales che nel 2015 prima e nel 2018 poi l’ha resto padre altre due volte, dopo i due figli maschi avuti con l’ex moglie Chiara Giordano. Bova invece ha flirtato con una modella, tale Martina Ceretti, 23 anni, romana trasferita a Milano, che aveva voglia di diventare famosa. Così almeno ha riferito un amico che è «qualcosa di più un amico», ha sottolineato lui stesso, uno dei quattro protagonisti della vicenda, tale Federico Monzino, 29 anni, quasi 900mila followers su Instagram, ma un perfetto sconosciuto per tanti di noi.

Tutto ha avuto inizio con un’ideona della Ceretti, sempre stando alle rivelazioni di questi giorni: per salire agli onori delle cronache (estive), perché da cosa nasce e cosa e nella deriva valoriale dei nostri tempi il gioco è spesso al ribasso, la modella ha deciso di costruirsi una tresca con un vip. Non conosciamo le circostanze dell’incontro. Fatto sta che la scelta è ricaduta su Bova. Il resto è materia degli inquirenti, visto che sulla presunta e tentata estorsione all’attore è al lavoro la Procura di Roma.

Quello che sappiamo è orrendo: il tesoretto sulla strada della notorietà sono i messaggi audio che Bova ha scambiato con Ceretti, dopo una notte d’amore, parrebbe. Ci pensa quindi Monzino, rampollo della famiglia milanese che fondò i grandi magazzini Standa, a far avere il materiale a Corona. Che rende tutto pubblico nel suo programma “Falsissimo”, su Youtube. Monzino ha detto agli inquirenti che è stata la modella ad autorizzarlo a mandare gli audio al paparazzo. Lei, nel frattempo sparita dai social, perché la Rete-tritacarne bisogna saperla usare, diversamente si rischia la gogna mediatica come nel suo caso, davanti agli inquirenti ha negato tutto. Ha detto di aver mandato gli audio a Monzino per puro diletto. Senza secondi fini.

Di certo Bova – e qui poggia l’indagine per tentata estorsione – nei giorni scorso ha ricevuto da un numero sconosciuto un messaggino in cui lo si avvisava della pubblicazione dei suoi messaggi con Ceretti. «Ho i vocali tra te e Martina. Ora devi farmi un regalo». Sapientemente non un ricatto diretto, ma chi ha orecchie per intendere, intenda. L’attore è andato dall’avvocato, direttamente, senza aprire alcuna trattativa. Il che avrebbe voluto dire pagare per fermare tutto.

I fatti personali di Bova non si commentano. È la sua vita privatissima. E tale dovrebbe restare. Fa invece ribrezzo che una conversione intima diventi pubblica.

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