Musetti nella top ten del tennis mondiale
Il toscano entra fra i primi dieci della classifica AtpPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Missione compiuta. Da lunedì il tennista toscano Lorenzo Musetti entrerà nel Gotha del tennis mondiale, cioè tra i primi dieci della classifica Atp (associazione tennisti professionisti). Era l’obiettivo dichiarato del talentuoso ventitreenne, forse è arrivato prima del previsto. L’avvio della stagione sulla terra battuta europea (che vedrà il suo clou al Roland Garros parigino per la seconda prova del Grande Slam) ha consacrato l’azzurro. Alla finale a Monte Carlo, condita da un set da favola, il primo, contro Carlos Alcaraz (poi un risentimento muscolare non gli ha consentito di essere competitivo sino alla fine) ha fatto seguito la semifinale di Madrid. E il tennis italiano per la prima volta può contare su due giocatori nella top ten mondiale: Musetti e Sinner, che sta avviandosi a compiere un anno da numero uno del mondo. Un momento straordinario per gli azzurri.
Il talento di Musetti era sotto gli occhi di tutti praticamente da sempre. Il carrarino ha sempre avuto degli sprazzi da fuoriclasse, un braccio che tutti gli invidiano, un rovescio a una mano da manuale per tecnica e stile, una brillantezza fisica da atleta vero. Gli si imputava il fatto che giocasse troppo distante dalla riga di fondocampo, che il suo tennis avesse bisogno di una superficie come la terra battuta che gli dava il tempo per poter sfruttare le sue variazioni di ritmo, il rovescio tagliato, gli attacchi in controtempo. Un talento puro, che ha saputo continuamente evolversi senza cambiare coach, affidandosi sempre al suo primo maestro Simone Tartarini.
E il suo tennis è migliorato nel tempo un po’ come è cambiato lui da quando è diventato padre: il braccio resta sempre unico, ma adesso il tennis di Musetti è più concreto, ha meno svolazzi, o meglio, i colpi prodigiosi continuano a uscire dalla sua racchetta ma non sono più estemporanei, sono inseriti in un piano tattico finalmente più razionale. Anche il servizio è notevolmente migliorato, grazie a anche a una modifica nel movimento, adesso la preparazione è più diretta e riesce a imprimere una maggiore velocità alla palla senza perdere precisione. E i risultati erano cominciati ad arrivare ben prima di questa primavera d’oro, e anche su una superficie diametralmente opposte dal punto di vista tecnico (su tutte la semifinale sull’erba di Wimbledon nel luglio scorso persa contro Djokovic).
Così Musetti si è conquistato un posto di rilievo nella storia del tennis italiano: è l’undicesimo azzurro, il sesto in campo maschile, a raggiungere la top ten. A parte Sinner, tutt’ora numero uno in carica, gli altri azzurri ai vertici della classifica mondiale sono stati Andriano Panatta (numero 4 nel 1976, dopo i successi nei tornei di Roma e di Parigi), Matteo Berrettini (6 nel 2022, dopo la finale a Wimbledon, primo – e per ora unico – italiano ad averla raggiunta), Corrado Barazzutti (numero 7 nel 1978, dopo le semifinali nei tornei del Grande Slam di Parigi e New York), Matteo Fognini numero 9 (dopo la vittoria a Monte Carlo); più Francesca Schiavone (numero 4 nel 2011 dopo il successo a Parigi), Jasmine Paolini (anche lei numero 4 al mondo dopo le finali di Parigi e Wimbledon dello scorso anno), Sara Errani (numero 5 dopo la finale a Parigi), Flavia Pennetta (numero 6 nel 2015 dopo la vittoria a New York) e Roberta Vinci (numero 7 nel 2016 dopo la finale a Flushing Meadows persa proprio contro la Pennetta). A questi bisogna aggiungere Nicola Pietrangeli, vincitore di due edizioni del Roland Garros nel 1959 e nel 1960 quando ancora non esisteva la classifica Atp ma che vene indicato da una giuria di esperti numero tre al mondo.
Dove potrà arrivare Musetti, medaglia di bronzo alle Olimpiadi (è il caso di ricordarlo anche se quel torneo non ha portato punti Atp)? È presto per dirlo. Probabilmente il suo tennis migliore continuerà a esprimerlo sulla terra e sull’erba, dove le doti tecniche vengono in qualche modo esaltate. Sul cemento fatica a contenere la potenza dei grandi battitori anche perché negli ultimi anni gli organizzatori dei tornei hanno scelto una mescola molto più veloce rispetto a qualche stagione fa. Ma i progressi compiuti di recente consentono di affermare che nessun traguardo gli è precluso. E gli appassionati italiani possono puntare sui grandi tornei non più soltanto su Sinner o su Berrettini, tornato ad alti livelli al saldo di qualche guaio fisico che fatica a lasciarlo in pace: adesso c’è anche braccio d’oro Musetti capace di far sognare.