Prima o poi doveva succedere, dirà qualcuno. Dopo vent’anni di crescita costante, il numero delle donne elette in Parlamento è diminuito rispetto alla legislatura precedente. Nonostante le quote rosa imposte dalla legge elettorale. Eppure tra Montecitorio e Palazzo Madama le donne sono 186, appena il 31% dei 600 parlamentari appena catapultati a Roma dal Rosatellum, contro il 35% della scorsa legislatura, il dato più alto della storia repubblicana.

I numeri sardi sono in linea con quelli nazionali: nei collegi dell’Isola, tra Camera e Senato, sono state elette 5 donne su 16 parlamentari: Antonella Zedda, Alessandra Todde, Francesca Ghirra, Barbara Polo e Sabrina Licheri. Ma la percentuale (31%) è più alta rispetto a quella del 2018 (28%), quando vennero elette 7 donne su 25 parlamentari.

La legge elettorale stabilisce che ogni partito o coalizione non possa avere più del 60% di candidati dello stesso genere nei collegi. Una regola imposta per mettere un freno allo squilibrio degli ultimi decenni. Eppure i partiti hanno trovato un modo semplice per eludere il meccanismo di garanzia. Il Rosatellum prevede anche che un candidato o una candidata possa presentarsi in un massimo di cinque collegi plurinominali diversi, oltre a una candidatura nell’uninominale. Così molti partiti hanno presentato gli stessi nomi femminili un po’ ovunque, mentre gli uomini sono stati presentati in meno collegi. In questo modo sono stati favoriti soprattutto i maschi. Per capire meglio: se una donna capolista viene eletta in tre collegi, prende il seggio in una regione e lascia i due posti nelle altre due regioni a chi la segue (quasi sempre un uomo) in lista.

La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, 45 anni (foto Ansa)
La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, 45 anni (foto Ansa)
La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, 45 anni (foto Ansa)

Fratelli d’Italia fra le formazioni più grandi è il partito che ha eletto meno donne: sono state 33 alla Camera e 17 al Senato, per un totale di 50 su 185 parlamentari eletti: il 27 per cento, poco più di un quarto. Ma va ricordato che è guidato da una donna, Giorgia Meloni, destinata a diventare la prima presidente del Consiglio in Italia. Al secondo posto c’è il Partito Democratico, che ha eletto 22 deputate e 12 senatrici, il 28,6 per cento dei suoi 119 eletti. 

Azione-Italia Viva è la lista che più si è avvicinata alla parità di genere, col 46,6 per cento di donne elette sul totale (14 su 30). Poi il Movimento 5 Stelle, che ha eletto 36 donne su 80 parlamentari, pari al 45 per cento. La Lega si è fermata al 31,5 per cento (30 su 95), mentre Forza Italia appena sopra, al 31,6 (19 su 60). Fra i partiti minori, l’alleanza fra Sinistra Italiana e Verdi ha eletto 5 donne su 16 parlamentari, cioè il 31,2 per cento, e Noi Moderati 3 su 9 (33 per cento). +Europa ha eletto due soli deputati, entrambi uomini.

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