Padri di famiglia indebitati, con moglie e figli alla canna del gas, il tunnel della disperazione come un’autostrada senza ritorno. Che porta dritta all’inferno. La cosiddetta legge salva suicidi è nata per dare a questi italiani un’alternativa alla prospettiva di farla finita. Ha larga applicazione sullo Stivale e nelle Isole maggiori, proprio perché il dramma non ha confini. E l’Ogliastra, Isola in un’isola di gente alla fame, non fa eccezione. Davanti al Tribunale di Lanusei c’è la fila di cittadini che difficilmente riescono a mettere insieme il pranzo con la cena, chiedono lumi sulle norme che possono  aiutarle a uscire da una situazione di sovraindebitamento e ritrovare la fiducia nel futuro. È tutto nella  legge 3/2012 “che, se adeguatamente applicata, può salvare la situazione finanziaria di molte famiglie, ditte, imprese, fideiussori e tutti i soggetti non fallibili, anche se i loro debiti derivano da investimenti sbagliati, spese impreviste, o mancati guadagni”. Gian Mario Pilatu, studio legale a Lanusei, è iscritto nell’elenco nazionale dei Gestori della crisi tenuto dal Ministero della Giustizia ai sensi del Decreto ministeriale 202/2014 e ha competenze specialistiche. In primo luogo si è preoccupato di capire quanti cittadini ogliastrini versassero in difficoltà tali da chiedere aiuto. Ha contattato il sindaco di Lanusei Davide Burchi e le sue preoccupazioni sono state confermate.

Il sindaco di Lanusei Davide Burchi (foto Unione Sarda)
Il sindaco di Lanusei Davide Burchi (foto Unione Sarda)
Il sindaco di Lanusei Davide Burchi (foto Unione Sarda)

“La situazione delle famiglie indebitate preoccupa a livello nazionale – dice Burchi – e Lanusei non fa eccezione”. Tant’è che Pilatu e il primo cittadino si sono incontrati e hanno esaminato la situazione.  “Come amministrazione comunale – dice il sindaco di Lanusei – abbiamo messo in atto meccanismi di natura preventiva per agevolare le famiglie in difficoltà. Un esempio? I cantieri comunali finalizzati all’occupazione. I Servizi sociali ci dicono però che le fasce di popolazione al riparo dalle incertezze e hanno un ombrello sotto il quale stare sereni sono sempre di meno. Dunque il fatto che sia stato costituito un organismo in grado di dare la possibilità di accedere a questo diritto rappresenti una bella opportunità. Che va salutata con grande favore”.

Per accedere alla procedura di cui alla Legge 3/2012 il debitore deve essere meritevole (cioè senza colpe gravi) e il debito deve essere realmente tale da non permettere al consumatore/imprenditore di risanarlo con il proprio patrimonio. Attraverso il decreto n. 202/2014 viene disegnata la figura degli Occ, e si dispone che possano costituire Organismi di composizione della crisi gli enti pubblici in possesso dei requisiti di indipendenza e imparzialità quali le Camere di Commercio, gli Ordini professionali (notai, avvocati, commercialisti, esperti contabili), i Comuni, le Province, le Regioni, le città metropolitane, i professionisti in forma individuale o societaria con i requisiti di cui all’art. 28 della  Legge fallimentare e infine i notai nominati dal giudice delegato o dal tribunale.

Gian Mario Pilatu, avvocato (foto Pillonca)
Gian Mario Pilatu, avvocato (foto Pillonca)
Gian Mario Pilatu, avvocato (foto Pillonca)

“I benefici immediati che la legge offre – spiega Gian Mario Pilatu -  sono molteplici e rilevanti, come ad esempio la sospensione di tutte le azioni di recupero intraprese nei confronti del soggetto e la sospensione di un anno del pagamento delle rate di mutui. Al termine della procedura si può ottenere la liberazione da tutti i debiti residui nei confronti dei creditori non soddisfatti e cancellazione del proprio nominativo dalle banche dati, con la possibilità di accedere nuovamente al credito”. In Ogliastra il problema è rilevante. “Dopo aver avuto la qualifica di gestore della crisi – continua l’avvocato ogliastrino – mi sono rivolto al sindaco che, attraverso i Servizi sociali, mi ha dato una sorta di nullaosta all’apertura di una sede secondaria dell’organismo di composizione della crisi. La procedura riguarda sia il privato cittadino che le imprese, anche agricole e non solo commerciali, con un fatturato fino a 500mila euro. In sostanza beneficiario può essere anche un privato che aveva un lavoro, sapeva di guadagnare cento, ha un mutuo o rate da pagare, all’improvviso diventa disoccupato e non può più far fronte alle incombenze”. In Ogliastra – ha accertato Gian Mario Pilatu - almeno una settantina di cittadini reclama già l’applicazione della norma, ma i casi sommersi sono molti di più. Perché la miseria, nell’Isola nell’Isola, non ha confini.

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