Nel dicembre 2020 un po’ in tutta Europa ha iniziato la grande operazione di vaccinazione contro il Covid 19. A distanza di 10 mesi più del 70% della popolazione europea ha ricevuto la seconda dose. E secondo recenti studi quasi la metà degli europei sono favorevoli all’obbligo vaccinale. Ma attenzione, perché ci sono realtà in cui la diffidenza è ancora alta.

Il via

Nel dicembre dello scorso anno, con la Eu vaccines strategy, l’Unione Europea ha stanziato 2,7 miliardi per avviare la vaccinazione di massa nei paesi membri. Immediatamente dopo ha concesso l’autorizzazione ai vaccini AstraZeneca, BioNTech and Pfizer e Moderna (e poi Johnson & Johnson qualche mese dopo), tutti gli stati europei hanno iniziato a vaccinare. A fine settembre 2021, il 72,6% dei maggiorenni hanno completato il ciclo vaccinale.

Il sondaggio

A maggio Eurobameter ha realizzato un sondaggio sulle opinioni dei cittadini a proposito del vaccino e della strategia usata nella campagna a livello nazionale e comunitario: la maggior parte degli europei che ha partecipato si è detto favorevole ad accettare il vaccino anti-Covid, ritenendo (nel 76% dei casi) che i benefici siano maggiori rispetto ai rischi.

Un sondaggio che qualche giorno fa è stato ripreso dalla Fondazione Openpolis che poi su questo tema ha svolto un interessante approfondimento. «Secondo i dati raccolti dall’Eurobarometer il 69% della popolazione Ue faceva parte della categoria cosiddetta high vaccine acceptance, ovvero l’insieme di coloro che si sono già vaccinati e di quelli che vogliono vaccinarsi il prima possibile – puntualizzano gli esperti – Il grado di accettazione, inoltre, non mostra differenze a livello di genere, ma è leggermente influenzato dall’età (tra i cittadini di più di 55 anni, il 6% rifiuta il vaccino, contro il 13% tra i 25 e i 39 anni) e, in una certa misura, dalla situazione occupazionale. Il tasso di accettazione scende infatti dal 69% tra gli occupati al 59% tra i disoccupati. Anche tra abitanti dei centri urbani e quelli di campagna vi è un divario. Tra i primi, solo l’8% dichiara di non volersi vaccinare, contro il 13% dei secondi».

Ovviamente poi chi accetta di buon grado il vaccino anti Covid è colui che si è precedentemente vaccinato contro altre malattie, in età sia infantile o adulta. Nel gruppo dei più inclini a vaccinarsi, il 92% si erano vaccinati in passato, un dato che scende al 70% tra chi invece dichiara di non volersi vaccinare contro il Covid.

L’obbligo

Il tema di cui si discute da qualche settimana in Italia, l’obbligo vaccinale, è quello prevalente anche in molti altri Paesi europei. «In Portogallo, il 62% dei cittadini si è dichiarato a favore dell'obbligo vaccinale, contro il 31% (la metà) in Bulgaria, il paese caratterizzato dal maggiore scetticismo verso i vaccini – spiegano da Openpolis - Per quanto riguarda la media europea, questa si attesta al 46%, 26 punti percentuali al di sotto dell'Italia (60%), il secondo paese d'Europa con la quota più elevata di persone favorevoli all'obbligatorietà del vaccino». In realtà sono solo nove i paesi Ue in cui più della metà degli abitanti sono favorevoli all'obbligo vaccinale: dopo Portogallo e Italia, Spagna, Svezia, Danimarca, Belgio, Malta, Finlandia e Irlanda.

No vax

Altro capitolo del sondaggio riguarda la popolazione che ha deciso di non sottoporsi alla vaccinazione. 

«Complessivamente nell'Unione europea la quota di chi dichiara di non avere alcuna intenzione di vaccinarsi contro il Covid è piuttosto bassa. Parliamo del 9% della popolazione totale, il 6% degli italiani – si legge nel report della Fondazione –  La maggior parte dei cittadini che esitano a vaccinarsi dichiarano di farlo perché il vaccino non è stato, a loro parere, sufficientemente testato (85%) o per paura dei potenziali effetti collaterali (82%), mentre il 60% ritiene che ci sia stato un eccessivo allarmismo sui rischi legati al Covid».

La campagna in Europa

Ogni giorno arrivano dati, numeri e percentuali sulla campagna vaccinale in Italia, ma come sta andando negli altri stati? I dati sulle dosi somministrate nei Paesi europei sembrerebbero essere in linea con quelli sull'obbligo del vaccino. E così il Portogallo è lo Stato che ha raggiunto le quote più alte di cittadini vaccinati. L'89% della popolazione portoghese ha infatti avuto la seconda dose. «Cifre simili, anche se lievemente superiori, si registrano anche in Irlanda (90,7%) e a Malta (90%). Tuttavia va sottolineato che la variazione delle quote di persone che hanno completato il ciclo vaccinale chiaramente dipende anche dall’organizzazione della campagna paese per paese e non solo dalle decisioni personali dei cittadini – si legge nella relazione – Bulgaria, Romania e Lettonia sono i Paesi con le quote più basse di persone che hanno concluso il ciclo vaccinale, rispettivamente il 22%, il 33% e il 49%. La Lettonia, in particolare, è secondo i risultati dell'Eurobarometer il paese in cui meno persone dichiarano di considerare i vaccini sicuri perché prodotti in Ue, ed è anche lo stato con la minore quota di cittadini che ritengono che i benefici dei vaccini siano maggiori rispetto ai rischi (54%)».

© Riproduzione riservata