La seconda giovinezza del bomber Borrotzu
A 43 anni è stato chiamato dal Li Punti, in Eccellenza, per alzare il tasso di esperienza della squadra. Ha segnato 400 gol in carriera, dalla C2 in giù: “Ma a fine stagione smetto”
L'attaccante del Li Punti Antonio Borrotzu in azione (archivio/calvi)
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Giura: “A fine stagione smetto”. Ma, subito dopo, si lascia andare a una risata che dice tutto: a 43 anni Antonio Borrotzu gioca per il piacere di stare in campo. Lo ha chiamato il Li Punti, in Eccellenza, per alzare il tasso di esperienza della squadra di Cosimo Salis, impelagata nella lotta per non retrocedere. E lui, che giocava in Prima categoria, al Campanedda, ha accettato la proposta dell’allenatore del club sassarese, con cui ha da sempre ottimi rapporti.
Il calciatore. In carriera ha segnato più di 400 gol, giocato con 23 squadre diverse e accarezzato il sogno del professionismo in gioventù, quando c’era la C2, su e – soprattutto – giù per l’Italia. Borrotzu, il bomber di Orani, con il Li Punti ha già segnato qualche gol decisivo. Uno strepitoso, a Elmas qualche domenica fa, contro l’Asseminese: “Palla tesa, tiro al volo, gol quasi da centrocampo”, ha detto. “Il portiere non l’ha neppure vista, forse perché non si aspettava un tiro così, da quella distanza. Quei gol non ti riescono neppure se ci provi 200 volte. Non hai il tempo per pensare, tutto si svolge in una frazione di secondo”. Ci tiene a precisare un altro aspetto: “Quando mi riescono questi colpi penso anche a un’altra cosa: gioco con e contro ragazzi del 2003-2004, che hanno l’età di mia figlia. Anche lei è nel mondo del calcio: dal 2020, ha scelto di diventare arbitra. Per ora ha diretto qualche incontro dei Giovanissimi provinciali”. Nella vita di tutti i giorni lavora per una ditta di vigilanza, a Sassari. Gioca ancora a livello agonistico per piacere: “La passione è la causa del mio essere ancora sulla breccia. Quando il Li Punti mi ha prelevato dal Campanedda, con il tecnico Salis e con la società è stato fatto un discorso di prospettiva: è chiaro che Salis sa che non posso giocare tutte le partite dal primo minuto e che deve in qualche modo gestirmi”. Eppure, soprattutto in occasione delle prime apparizioni con la nuova maglia, figurava nella formazione di partenza. Titolare: “A 43 anni accetto qualsiasi decisione dell'allenatore. Sono a disposizione, ma sono stato schierato tra i titolari soltanto per via degli infortuni che hanno costretto la squadra a scendere in campo con gli uomini contati”, ha spiegato in una recente intervista con L’Unione Sarda. “Comunque sto vivendo una bellissima esperienza”.
Nessun rammarico. A chi gli domanda se ha qualche rammarico per non aver calcato i campi di Serie A o B, risponde con l’umiltà di chi conosce i suoi limiti, conscio di averne visto tante in una carriera lunghissima: “Ho perso il conto delle maglie che ho indossato, 23 o forse 24. Ho giocato in C2, anche in piazze come Tempio e Messina, per molti anni in Serie D e in Eccellenza. Sono contento: se non sono arrivato più in alto vuol dire che doveva andare così”.
Il futuro. Probabilmente a fine stagione appenderà le scarpette al chiodo, forse perché sente di aver dato tutto, nonostante qualche colpo di magia gli riesca ancora, nel campi del massimo torneo dilettantistico regionale: “Spero di restare nel calcio: ho il patentino Uefa B, vorrei diventare allenatore”, ha concluso Borrotzu. “Vedremo tra qualche mese”.