La strada statale 389, con un indice di mortalità pari a 28,6 (ogni 100 incidenti), lo scorso anno ha registrato il più alto numero di vittime, analogamente alla “129”, che ha un indice di mortalità di 14,8. Grave la situazione della 125 e della 126, e della strada provinciale 1 di Oristano.

Sono le considerazioni dell’Istat, che nei giorni scorsi ha pubblicato il report sugli incidenti stradali nel 2022 nell’Isola: 3.313 in totale, che hanno causato la morte di 100 persone (+9,9% rispetto all’anno precedente) e il ferimento di altre 4.557.

Un dato – un centinaio di caduti sulle strade – purtroppo confermato anche quest’anno, come è emerso di recente durante un forum organizzato a Cagliari dal Procuratore generale Luigi Patronaggio, che ha voluto ricordare i quattro giovanissimi morti in viale Marconi a settembre scorso, uno dei fatti tra i più sconvolgenti mai registrati nell’Isola.

Spiega l’Istat che nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Sardegna del 50%, più della media nazionale (-42%); fra il 2010 e il 2022 ci sono variazioni, rispettivamente di -5,7% e -23,2%. Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale aumenta (da 2,5 a 3 morti ogni 100 incidenti), mentre quello nazionale non subisce variazioni (1,9 ogni 100 incidenti). Ma nel 2022 aumenta in Sardegna l’incidenza delle persone  vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) deceduti negli incidenti, un dato comunque inferiore alla media italiana (37% contro 44,3%).

Sempre tra il 2010 e 2022 l’incidenza di pedoni deceduti è diminuita in Sardegna, da 10,4% a 9%, mentre nel resto del Paese è lievemente aumentata, da 15,1% a 15,4%.

Riguardo ai costi sociali, nel 2022 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 17,9 miliardi per l’intero territorio nazionale (303,5 euro pro capite) e in oltre 428 milioni di euro (271 euro pro capite) per la Sardegna, che incide incide per il 2,4% sul totale nazionale.

Oltre l’80% degli incidenti – prosegue l’Istat – è avvenuto tra le 8 e le 21 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra l’una e le due di notte (15,6 morti ogni 100 incidenti) e tra le quattro e le cinque del mattino (13 morti ogni 100 incidenti). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 40,9% degli incidenti notturni, il 39,1% delle vittime e il 43,6% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 5 decessi ogni 100 incidenti. Il valore più elevato si registra il venerdì notte (5,4).

Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, procedere senza mantenere la distanza di sicurezza e la guida distratta, sono le prime tre cause, e costituiscono complessivamente il 40,1% dei casi.

Nel 2022 il maggior numero di incidenti (il 58,2% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 31 morti (31% del totale) e 2.454 feriti (53,9%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (5 decessi ogni 100 incidenti) mentre nelle strade urbane l’indice di mortalità si ferma a 1,6.

A settembre il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al nuovo Codice della strada, che ha cominciato a ottobre l’iter parlamentare. Prevede, tra le altre cose, un inasprimento di pene e sanzioni per chi guida con il telefonino in mano, per chi viene trovato al volante in stato di ebbrezza e sotto effetto di sostanza stupefacenti, per chi supera i limiti di velocità ed è recidivo.

© Riproduzione riservata