In aumento i pazienti stomizzati: in Sardegna sono circa duemila
Fondamentale per l’assistenza di queste persone la figura dello stomaterapistaIn Sardegna sono circa duemila e così come in Italia sono in aumento a causa della sempre più frequenti malattie cronico degenerative ed invalidanti. Si tratta dei pazienti di portatori di stomia, un’apertura creata chirurgicamente che permette la fuoriuscita degli effluenti (feci e urine) e che consiste nell’abboccamento all’esterno di un tratto dell’apparato gastrointestinale e/o urinario, nel momento in cui il transito risulta ostruito nel suo decorso fisiologico.
Per l’assistenza di queste persone è sempre più importante la figura dello stomaterapista, poco conosciuta, in ambito clinico assistenziale. «Un professionista», spiega Emanuela Chierici infermiera stomaterapista, «che lavora in autonomia ma contemporaneamente in equipe con il chirurgo, il nutrizionista, l’oncologo, lo psicologo e il medico di medicina generale per il benessere del paziente». Lo stomaterapista si occupa della persona portatrice di stomia e «pianifica e attua gli interventi di educazione, di prevenzione, di cura e di riabilitazione. È un infermiere con competenze avanzate e formazione specialistica in stomaterapia che, grazie anche alle sue abilità educative, dialettiche ed empatiche, accompagna, nel suo percorso terapeutico-assistenziale, il paziente sottoposto ad intervento chirurgico con confezionamento di una stomia».
Le stomie derivative possono essere temporanee o definitive in riferimento alla permanenza dello stoma. In Italia le persone con stomia sono più di 75mila ma probabilmente è un dato sottostimato. In Sardegna sono circa duemila e la Regione si è impegnata con la proposta di attivare un registro regionale per costituire una banca dati centralizzata. Ma perché è importante che il paziente portatore di stomia venga preso in carico dallo stomaterapista? «Arrivare a un rapporto di fiducia ed empatia con il paziente permette», evidenzia Chierici, «di creare supporto sin dalla fase pre operatoria con il colloquio e lo studio della posizione dello stoma a livello addominale. Nel post operatorio immediato e tardivo continua il percorso di educazione terapeutica, che permetterà al paziente di raggiungere un buon livello di autonomia. Con il ritorno a casa sono previsti i controlli che permettono di monitorare l’integrità del complesso stomale, in modo da poter intervenire quanto prima nella cura e nel trattamento delle lesioni della cute peristomale».
Ma la figura dello stomaterapista è fondamentale perché incoraggia il paziente e lo stimola nella ripresa delle attività di vita quotidiane, del lavoro, di relazione, dell’attività fisica e nelle attività di svago come i viaggi. «La vita continua nella nuova dimensione con la stomia, che ha permesso di affrontare la malattia, ma che diventa anche parte integrante della vita stessa e del corpo della persona. I presidi di raccolta sono creati con materiali impermeabili e assicurano un’ottima e sicura tenuta infatti permettono al paziente di andare al mare e fare sport e diventano quasi degli accessori normali», prosegue l’infermiera.
Lo stomaterapista lavora nei presidi ospedalieri, più precisamente nell’ambulatorio di stomaterapia, in uno staff al reparto di Chirurgia generale. Lo stomaterapista è disponibile per le consulenze stomaterapiche per i pazienti ricoverati in tutti i reparti ospedalieri che ne fanno richiesta. Inoltre, prende in carico i pazienti del territorio dell’Azienda Sanitaria di riferimento, nel periodo di follow-up con richiesta del medico di medicina generale. Quando è necessario si sposta a domicilio per i pazienti fragili o che non possono raggiungere l’ospedale, quando questo è previsto con un preciso progetto di continuità ospedale-territorio. Il suo è un lavoro di squadra con gli altri professionisti della salute, quali il chirurgo coloproctologo, il dermatologo, lo psicologo, il nutrizionista, il medico di medicina generale, l’infermiere di famiglia e comunità e anche le associazioni dei pazienti.
Gli stomaterapisti sono presenti su tutto il territorio nazionale, gli ambulatori di stomaterapia sono dislocati in genere presso i reparti di chirurgia generale ma ormai possiamo ritrovarli anche nell’assistenza territoriale. Si può consultare il registro nazionale degli stomaterapisti A.I.O.S.S. (Associazione Tecnico-Scientifica di Stomaterapia e Riabilitazione Pavimento Pelvico, www.aioss.it) o rivolgersi all’associazione dei pazienti portatori di stomia A.I.Stom (www.aistom.org).