Fine vita e testamento biologico, l'Isola è fanalino di coda
La radiografia sulle Dat (disposizioni anticpate di trattamento) effettuata dall’associazione Luca CoscioniFine vita, testamento biologico e disposizioni anticipate di trattamento. Questione sempre molto delicata e che suscita sempre ampi dibattiti. Finalmente dal 31 gennaio 2018 è in vigore la legge 219/2017 che fa chiarezza e norma un argomento fondamentale su cui non sono mai mancate polemiche politiche e culturali. In sei anni è stata fatta tanta strada ma ne resta ancora tantissima in particolare in Sardegna che presenta una media di una DAT ogni 286 maggiorenni, collocandosi quart’ultima tra le regioni italiane. Tra le città, la migliore è Cagliari, Nuoro e Oristano invece in coda alla classifica.
I dati emergono dalla nuova indagine dell’Osservatorio DAT dell’associazione Luca Coscioni secondo “la Sardegna mostra segnali positivi di crescita nell'adozione dei Testamenti biologici, con un significativo aumento dei depositi nel 2023. Tuttavia, il basso tasso di DAT per abitante e la mancanza di campagne informative istituzionali indicano che c'è ancora molto lavoro da fare per sensibilizzare la popolazione sui propri diritti riguardo il fine vita” fanno sapere dall’associazione.
I dati
Nel 2023 la Sardegna ha visto un incremento del 69,9% delle nuove DAT depositate rispetto all'anno precedente, con un crescente interesse e consapevolezza tra i cittadini. A Cagliari sono state depositate 424 DAT e il capoluogo sardo si posiziona al 63esimo a livello nazionale. Nuoro con una DAT ogni 391 abitanti, è tra le province italiane con meno depositi per abitante. Ancora peggio Oristano con una DAT ogni 321 abitanti: un elemento che evidenzia la necessità di maggiore informazione e accesso. Complessivamente in Italia sono 230mila 940 le DAT che risultano depositate nei 6.096 Comuni che hanno risposto all’indagine dell’associazione. Ciò significa, una DAT ogni 191 maggiorenni. A queste vanno aggiunte quelle dei Comuni che non hanno risposto e quelle depositate presso notai, strutture sanitarie e uffici consolari (a cui però l’associazione non ha accesso). Il 90,4% di queste sono state correttamente inserite all’interno della Banca dati nazionale, mentre il 9,6% dovevano essere ancora inserite nel momento in cui i Comuni (5.845) hanno fornito i dati. Varese (una DAT ogni 86 abitanti) e Pesaro (1 ogni 99) sono i capoluoghi di provincia con più DAT in proporzione alla popolazione maggiorenne residente. Nei 4.533 comuni che hanno fornito l’aggiornamento al 31 dicembre 2023 si riscontra un aumento del 52,5% delle DAT depositate rispetto all’anno precedente.
“Un dato che si deve a chi continua a fare iniziativa politica e informazione a livello locale su questo strumento - hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria nazionale e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni – Ma a livello istituzionale non è mai stata condotta alcuna campagna informativa sul tema e anche in questo caso, come già accade in tema di morte volontaria medicalmente assistita, tocca a un’associazione sostituirsi allo Stato nel garantire alla popolazione diritti civili fondamentali”. Secondo l’associazione è “particolarmente grave il mancato inserimento delle DAT nella Banca dati nazionale. Senza questo inserimento, a una persona su 10 non è garantito il rapido rispetto delle proprie volontà. Un malfunzionamento dovuto alla mancata formazione del personale da parte dei Ministeri competenti”.
Al “Numero Bianco” dell’associazione Luca Coscioni sono aumentate le richieste di informazioni sul fine vita. Negli ultimi 12 mesi sono arrivate 15.559 richieste di informazioni, con una media di 43 richieste al giorno e un aumento del 28% rispetto al 2022. In dettaglio: 3.302 scambi di informazioni su eutanasia e suicidio medicalmente assistito (+43%) e 823 scambi sull’interruzione delle terapie e la sedazione palliativa profonda (+27%). Sul sito www.associazionelucacoscioni.it sono disponibili tutte le informazioni utili sulle DAT e sul testamento biologico, oltre ai moduli per aderire e fornire le proprie le dichiarazioni.