Sempre attivi, 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. La centrale operativa del 118 è il cuore dell’emergenza sanitaria in Sardegna. Elicotteri, ambulanze, automediche e quad, ogni mezzo è valido per portare i soccorsi nel più breve e miglior modo possibile a chi sta male. Come funziona il servizio di emergenza regionale? Da chi è composto e con quali metodi opera “l’esercito” del 118. Giovanni Fois è il responsabile della centrale operativa di Cagliari.

Dottor Fois, come funziona la centrale operativa del 118?

“Per capire come funziona la Centrale operativa del 118 è necessario illustrare prima il Sistema di Emergenza Territoriale 118. Il 118 è costituito da una Centrale Operativa e da una rete di Mezzi di Soccorso disposti su tutto il territorio. I Mezzi di Soccorso possono essere Mezzi di Soccorso Avanzato (MSA) oppure Mezzi di Soccorso di Base (MSB). Gli MSA sono disponibili sia come Ambulanza e sono denominati “Mike” – lettera dell’alfabeto ICAO che indica la “M” di medico- oppure “India” – lettera dell’alfabeto ICAO che indica la “I” di infermiere-  o come automedica, sia come velivoli ad ala rotante - elicotteri  (Elisoccorso – in Sardegna:  Echo-Lima da terminologia ICAO per EL di Elisoccorso). Come da terminologia, a bordo delle Mike sono presenti equipaggi composti da medico, infermiere e autista soccorritore, identico equipaggio a bordo dell’auto medica, a bordo delle India sono presenti equipaggi composti da infermiere formato in emergenza, da un soccorritore e da un autista soccorritore. A bordo dell’elicottero di Elisoccorso, oltre al pilota Comandante (e al secondo pilota nel caso di volo notturno) e al tecnico di volo, sono presenti anche il medico, l’infermiere e il tecnico del Soccorso Alpino. Gli MSB sono disponibili su Ambulanza o, come nelle ultime stagioni estive lungo alcuni litorali, su quad. Nelle ambulanze l’equipaggi o è composto da due soccorritori e da un autista soccorritore. Sui quad l’equipaggio è composto da un autista soccorritore e un secondo soccorritore. Su tutto l’ambito territoriale regionale sono disposte 24 MSA, tre basi di elisoccorso, due India operative tutto l’anno e circa una decina di India operative durante la stagione estiva. Nell’ambito territoriale di competenza del Sud Sardegna, corrispondente alle province di Cagliari, Oristano, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano, il Sistema 118 dispone di 14 MSA, di 6 India. Tutti i tre elicotteri sono a disposizione indistintamente per entrambe le Centrali Operative 118 di Cagliari e di Sassari. Gli MSB sono messi a disposizione del SET 118 tramite apposita convenzione stipulata con AREUS, l’Azienda Regionale per la Emergenza Urgenza della Sardegna, da Associazioni di Volontariato o da Cooperative Sociali il cui personale è stato formato all’emergenza tramite corsi specifici. Su tutto il territorio regionale sono poco meno di 200 le ADV/CS convenzionate per il 118. Nel territorio del Sud Sardegna sono presenti poco meno di 110 postazioni MSB, sebbene non tutte presenti contemporaneamente o in h 24/24. In sintesi il 118 è disposto su tutto il territorio come una rete ai nodi della quale sono presenti i mezzi di soccorso. La rete è stata creata basandosi sul numero di residenti e quindi sul numero di richieste di soccorso ipotizzabili e ormai documentate e sui tempi di percorrenza dei mezzi. In realtà le reti sono due, una formata dai Mezzi di Soccorso Avanzato e l’altra formata dai Mezzi di Soccorso di Base. Ogni Centrale Operativa 118 dispone di una rete MSA e di una rete MSB. La Centrale Operativa 118 ha il compito di far portare il paziente “giusto” all’ospedale “giusto”, nel tempo “giusto”.

Giovanni Fois (foto Artizzu)
Giovanni Fois (foto Artizzu)
Giovanni Fois (foto Artizzu)

Arriva una telefonata di richiesta d’aiuto: come si attiva la macchina dei soccorsi?                                             

“La telefonata arriva alla Centrale Operativa 118. L’infermiere operatore che riceve la chiamata legge il numero di telefono con cui sta chiamando il richiedente, anche quando il numero è oscurato. Questo serve per rispondere prima alle chiamate di soccorso lasciando in attesa le chiamate telefoniche provenienti dai numeri di servizio, ad esempio le ambulanze, che sono schedati e riconosciuti dal sistema. La necessità di decriptare il numero chiamante anche se secretato si pone perché la CO 118 deve poter richiamare il numero in caso di necessità. Quest’ultimo è il motivo per cui, dopo aver chiamato il 118, è importante evitare di tenere impegnato il telefono in comunicazioni non necessarie.  L’infermiere risponde alla chiamata, ascolta le esigenze e pone alcune domande al chiamante. Le domande sono tese a comprendere gli aspetti essenziali al fine di una corretta risposta sanitaria. E’ importante che il cittadino che chiama fornisca alle domande risposte chiare e veritiere. Solo in questo modo la CO 118 potrà avere gli elementi corretti per inviare il mezzo di soccorso più adeguato, con la attenzione di non distogliere un eventuale mezzo di soccorso avanzato ad un altro intervento di gravità maggiore se non necessario all’intervento richiesto. Le domande poste dall’infermiere operatore al richiedente l’intervento del 118 fanno parte di un protocollo che obbliga l’infermiere a porre quelle domande e non altre. 

E’ fondamentale mantenere la calma.

“Le domande servono per identificare con precisione oltre alla corretta localizzazione del luogo dell’evento anche il livello di gravità presunta, assegnando all’evento un codice che nella nostra Centrale Operativa è identificato con i colori ormai conosciuti da tutti: rosso, giallo, verde, bianco, in ordine di gravità decrescente. La Centrale Operativa 118 invia sugli interventi di maggiore gravità, con codice rosso o giallo, il mezzo di soccorso avanzato se libero, mentre per i codici verdi invia il mezzo di soccorso di base. Le esigenze sanitarie definibili con codice bianco, considerate non urgenze, dovrebbero essere rinviate ai medici di base o della continuità assistenziale-guardia medica.

Qual è il cuore del sistema?

“La Centrale Operativa è quindi di fatto il fulcro del Sistema 118. O, se preferiamo, è il centro della rete territoriale dei soccorsi sanitari. Per essere efficiente la CO 118 dispone di personale preparato, di tecnologie, e di mezzi disposti sul territorio da inviare in soccorso. Il personale della Centrale Operativa 118 è composto da medici, infermieri, tecnici informatici e amministrativi. Medici e infermieri, esperti in emergenza sanitaria, hanno seguito un percorso formativo specifico. I tecnici informatici sono essenziali in relazione al fatto che il lavoro della Centrale Operativa 118 necessita di un sistema informatico molto evoluto che richiede continua assistenza al fine di non presentare interruzioni improvvise che ne impedirebbero la funzionalità. Gli amministrativi sono di necessario supporto. In relazione alle esigenze presentate e appurate rispondendo alle domande l’infermiere operatore invia uno o se necessario anche più mezzi di soccorso adeguati, compreso l’elisoccorso, scelti tra quelli che impiegano meno tempo e che non sono impegnati in quel momento in altri eventi. Arrivati sul luogo dell’evento, che sia a casa del chiamante o in qualsiasi altro luogo, l’equipaggio di soccorso provvede a fornire l’adeguata assistenza del caso, con diversi fini immediati: prestare soccorso salvavita, ad esempio effettuando una rianimazione cardio-respiratoria con utilizzo del Defibrillatore (DAE), o prestare assistenza al ferito. Sono tante le esigenze e tantissimi i livelli di risposta, dai più semplici ai più complessi, tutti con l’obiettivo di salvare la vita e proteggere la salute delle persone che necessitano di soccorso.

Come si sceglie l’ospedale ”giusto”?

 “Ad esempio, un paziente che è andato incontro ad un arresto cardiaco, è stato resuscitato con una rianimazione cardio-respiratoria ed è stato intubato dal medico 118, avrà necessità di una reparto di Rianimazione e di una Cardiologia: dovrà essere trasportato all’ospedale che dispone di Rianimazione e possibilmente di Cardiologia anche se più lontano e non ad un ospedale qualsiasi anche se più vicino. Facendo riferimento alle cosiddette “Patologie tempo-dipendenti” è stato creato un sistema integrato territorio-ospedale in cui sono stati identificati gli ospedali che dispongono di risorse professionali e di tecnologie capaci di fornire una risposta utile alla salvaguardia della vita e della salute dei pazienti che presentano una di tali patologie. Gli esempi più importanti sono la Rete STEMI e la Rete Stroke”.

L'elisoccorso (foto concessa)
L'elisoccorso (foto concessa)
L'elisoccorso (foto concessa)

In quali casi è previsto l’utilizzo dell’elicottero?

“Anche per fornire una risposta adeguata alle patologie tempo dipendenti si è resa necessaria la attivazione del servizio di Elisoccorso nella nostra Regione che ha una parte della sua popolazione dispersa su un territorio vasto e dotato di strade tortuose. Il Servizio di Elisoccorso del 118 è dotato di tre basi dislocate sui tre aeroporti principali dell’Isola. Alghero-Fertilia, Cagliari-Elmas, e Olbia-Costa Smeralda. La base di Olbia opera in h 24/24 mentre le altre due basi operano in effemeridi con orario variabile nel corso delle stagioni per massimo 12 ore in estate. L’elisoccorso è sicuramente una risorsa importante perché utilizza un mezzo veloce che può raggiungere il luogo dell’evento in tempi rapidi essendo di per se più veloce dell’ambulanza e non dovendo seguire un percorso stradale tortuoso. Risulta indispensabile quando si tratta di portare il soccorso in ambiente impervio con necessità di calare i soccorritori e recuperare il paziente con l’ausilio del verricello. Per quest’ultimo motivo è sempre presente in equipaggio un tecnico del Soccorso Alpino esperto. Entrambe le due Centrali Operative 118 regionali di Cagliari e Sassari possono utilizzare uno qualunque dei tre elicotteri secondo il tempo necessario perché lo stesso raggiunga più precocemente il luogo di intervento. In diverse occasioni il servizio di Elisoccorso è stato utilizzato per il trasferimento urgente di pazienti in ospedali extraregionali per patologie che in Sardegna non possono essere trattate. In tali circostanze viene utilizzato preferenzialmente l’elicottero di Olbia, di dimensioni maggiori rispetto agli altri due.

Le basi dell’elisoccorso rimarranno negli aeroporti?

La presenza delle basi di elisoccorso 118 in sedime aeroportuale comporta alcuni aspetti positivi ed altri meno. Tra i primi c’è da annoverare la disponibilità di sede logistica e tecnica con la disponibilità ad esempio del servizio antincendio dell’aeroporto, obbligatorio per la attivazione e il mantenimento del servizio. Tra gli aspetti meno positivi sono da annoverare sicuramente la necessità che le procedure di decollo e di allontanamento dall’aeroporto seguano alcune regole che, anche nella minimizzazione degli inconvenienti, comporta un allungamento dei tempi di decollo in quanto questo deve avvenire in pista o comunque deve rispettare le autorizzazioni della torre di controllo del traffico aereo. Il mio parere personale è che le basi di elisoccorso 118 dovrebbero essere indipendenti dagli aeroporti, sebbene questo richieda una maggiore complessità del Sistema. Al momento però non è previsto uno spostamento delle basi di elisoccorso dagli aeroporti dove si trovano attualmente.

Numero unico 112, a che punto è e come funzionerà?                                                                                                     

Il NUE (Numero Unico Europeo dell’Emergenza) 112, o meglio 1.1.2 in Italia sostituisce i numeri  112 (Carabinieri), 113 (Polizia di Stato), 115 (Vigili del Fuoco) e 118 (Emergenza Sanitaria).  La Sardegna è una delle Regioni italiane in cui questo numero non è ancora attivo. Nella nostra Regione la competenza per la attivazione del NUE è stata attribuita ad AREUS. Siamo in ritardo ma in AREUS si sta lavorando per la attivazione dell’1.1.2 che consiste in una Centrale di ricezione di tutte le chiamate di emergenza, di qualunque tipologia essa sia. La Centrale NUE poi smista la chiamata alla Centrale Operativa di riferimento a seconda della necessità.  Le chiamate di competenza tecnica per cui la risposta è di competenza dei Vigili del Fuoco verranno inoltrate alla corrispondente Centrale Operativa 115. Le richieste di intervento delle Forze dell’Ordine verranno inoltrate alle corrispondenti Centrali Operative della Polizia di Stato o dei Carabinieri oppure della Polizia Locale. Infine le richieste di soccorso sanitario verranno trasferite alla Centrale Operativa 118.

Un esercito infaticabile.

“Il 118 è molto altro. L’altro del 118 sono le donne e gli uomini, medici, infermieri, tecnici e amministrativi, volontari, che ne fanno un Sistema efficiente ed efficace. E soprattutto ne fanno un Sistema a misura di Uomo in tutta la sua interezza e i suoi bisogni sanitari e sociali. Un sistema che in questo ultimo anno e mezzo orribile trascorso affrontando il Covid si è prodigato senza sosta e senza risparmio di energie e di persone, spesso senza armi adeguate per portare la sua azione sul territorio regionale, spesso unici ad accorrere a supporto di cittadini, donne uomini che non trovavano in altre fonti le risposte ai loro bisogni sanitari essenziali alle prese con la malattia o semplicemente alle prese con la paura della malattia. Tutto questo enorme e soverchiante lavoro è stato fatto grazie alla abnegazione di tutte le persone che formano il Sistema di Emergenza Territoriale 118, cioè il personale della Centrale Operativa 118 e il personale di tutti i Mezzi di Soccorso 118, che hanno lavorato spesso senza neppure la possibilità di avere adeguati riposi, in un momento in cui l’organico soprattutto di medici ma anche di infermieri era ridotto per uscita del personale da questo Servizio per pensionamento o per altre attività lavorative.

Tutta questa enorme mole di lavoro è stata effettuata sempre in silenzio, senza recriminazioni e senza grandi proclami, e purtroppo anche senza pubblici riconoscimenti, fatto salvo per una pergamena, semplice ma dal valore inestimabile,  in cui il Commissario Straordinario di Ats, Giorgio Carlo Steri, esprime il suo encomio  alle donne e agli uomini del Sistema 118 per la “abnegazione e la umanità” dimostrata nel prestare la propria opera ai cittadini Sardi durante la emergenza Covid, che ancora oggi è presente sebbene più fievole”.

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