Iniziate le riprese l’estate scorsa, il terzo film di Downton Abbey arriverà nelle sale il 12 settembre 2025. Gli appassionati della saga della famiglia Crawley e dei loro servitori alle prese con le vicende personali e l’incombere della modernità, piomberanno direttamente negli anni Trenta del Novecento dove purtroppo non ci sarà Maggie Smith (ovvero la contessa madre Lady Violet morta alla fine del secondo film), ma – assieme al regista Simon Curtis - potranno ritrovare molti volti del cast originale, come la protagonista Lady Mary interpretata da Michelle Dockery, e il conte e la contessa di Grantham Hugh Bonneville ed Elizabeth McGovern.

Il cast di ritorno include anche Laura Carmichael (Lady Edith), Jim Carter (Mr. Carson), Phyllis Logan (Elsie Hughes), Robert James-Collier (Thomas Barrow), Joanne Froggatt (Anna Smith), Allen Leech (Tom Branson), Penelope Wilton (Isobel), Lesley Nicol (Mrs. Patmore), Michael Fox (Andrew Parker), Raquel Cassidy (Phyllis Baxter), Brendan Coyle (John Bates), Kevin Doyle (Joseph Molesley), Harry Hadden-Paton (Bertie Pelham), Sophie McShera (Daisy Mason) e Douglas Reith (Lord Merton). Mancano invece all’appello Tuppance Middleton e Matthew Goode. Cioè Lucy Smith, la nuova moglie di Tom Branson e il marito di Lady Mary, Henry Talbot.

Alessandro Nivola con la moglie Emily Mortimer
Alessandro Nivola con la moglie Emily Mortimer
Alessandro Nivola con la moglie Emily Mortimer

Tanti saranno i nomi nuovi per i personaggi dei quali ancora non è stata svelata la parte nella storia, da Alessandro Nivola a Joely Richardson, da Simon Russell Beale ad Arty Froushan; mentre ritroveremo Paul Giamatti che riprenderà il ruolo del fratello di Cora Crawley, Harold Levinson, già visto nel corso della serie originale; nonché Dominic West nei panni del famoso attore Guy Dexter già interpretato in Downton Abbey: Una nuova era.

C’è dunque anche un minuscolo pezzo di Sardegna, nel terzo capitolo di una delle saghe cinematografiche più amate. Alessandro Nivola è il figlio di Pietro (1944-2017), primogenito di Costantino Nivola, l’artista sardo più conosciuto al mondo, che non solo come scultore, ma anche come grafico e pittore, ha portato le sue radici di Orani dentro la storia e l’immaginario del Novecento.

Costantino e Ruth Guggenheim hanno cresciuto i loro due figli a Long Island, in una casa-giardino pensata assieme a Bernard Rudofsky, che era essa stessa un’opera d’arte, ma solo Claire, la secondogenita, ha seguito le orme del padre: è infatti un’autrice e illustratrice di libri per ragazzi molto apprezzata. Pietro invece ha scelto un’altra strada, e da professore di scienze politiche dell’Università del Vermont e di Harvard, è stato una delle voci più autorevoli del dibattito politico.

Alessandro rappresenta dunque la seconda generazione dei Nivola americani. Nato a Boston nel 1972, laureato a Yale in lingua e letteratura inglese, ha debuttato a Broadway al fianco di Helen Mirren nel film del 1995 “A Month in the Country” ottenendo recensioni entusiastiche. Sposato con l’attrice, scrittrice e produttrice britannica Emily Mortimer, insieme hanno fondato una società di produzione, la King Bee Productions, che sviluppa materiale per la tv e il cinema, ma è il lavoro di attore quello che più gli interessa. Lo abbiamo visto nei panni del fratello di Nicholas Cage nel film “Face Off” di John Woo del 1997. E nei ruoli di film acclamati dalla critica come “Selma”, “Coco Before Chanel”, “Disobedience” e “The Wizard of Lies”. Al fianco di Keira Knightley in “Boston Strangler”; in “American Hustle” e “Amsterdam” di David O’Russell, al fianco di Christian Bale, Jennifer Lawrence e Margot Robbie. Nel 2021 ha interpretato Dickie Moltisanti in “The Many Saints of Newark”, il prequel dei Soprano.

Un nome, dunque, sempre più conosciuto. Adesso il ruolo nel cast del terzo film di Downton Abbey, che sarà ambientato negli anni Trenta, con l’eco degli stravolgimenti sociali e politici che quel decennio ha portato in Europa. Un decennio che ha segnato la storia familiare di Alessandro Nivola: se già nel 1933, con Hitler al potere, i suoi bisnonni materni, ebrei, avevano lasciato definitivamente la Germania per stabilirsi a Milano; nel ‘39 i nonni Costantino e Ruth, allora giovani sposi, ripararono a New York (dove nel frattempo erano arrivati anche i genitori di lei) per sfuggire alle leggi razziali e alle maglie del regime fascista. 

In una recente intervista su Mr. Feelgood, giornale online, Alessandro Nivola ha ricordato il nonno Costantino, morto nel 1988 a 77 anni. Al giornalista che gli chiedeva qual è il capo d’abbigliamento o l’accessorio al quale è più affezionato ha risposto: «Ho questa cravatta di lana lavorata a maglia che apparteneva a mio nonno, che era uno scultore sardo, e credo che sia stata fatta all’uncinetto da mia nonna, se non sbaglio. Ma è così bella, è a strisce bianche e nere. Mio nonno la indossava negli anni ‘60. Lui stava così bene con quella cravatta, e io, adesso, la indosso solo nelle occasioni speciali». Ha aggiunto infine: «Era semplicemente il più cool. Mio nonno paterno era un ragazzo molto stiloso, ma in modo disinvolto, rilassato». Naturalmente stiloso.

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