Cultura, diritto e storia per tutti. Ed ecco la Carta de logu e la Costituzione italiana tradotti in Braille per i non vedenti, ma anche una serie di documenti dell’Archivio storico del Comune di Oristano accessibili ai non udenti grazie alla lingua dei segni. I documenti consultabili nella biblioteca comunale rientrano in un ampio progetto per la valorizzazione del patrimonio archivistico e concretizzano l’approccio inclusivo alla cultura che, in questo modo, diventa accessibile a tutti.

Carta de logu

Il codice di leggi della giudicessa Eleonora d’Arborea, tradotto in braille, da qualche settimana è in bella mostra nella biblioteca comunale e in quella del Tribunale. È stata la sezione sassarese dell’Unione Italiana Ciechi con il presidente Franco Santoro a donare una copia della Carta de Logu e della Costituzione italiana trascritte in Braille al sindaco Andrea Lutzu. Un omaggio alla terra di Eleonora d’Arborea che, come ha ribadito il presidente Santoro “è l’emblema dell’indipendenza delle donne e dell’indipendentismo del popolo sardo. Ci è sembrato importante rendere fruibile la sua Carta de Logu affiancata alla Costituzione Italiana, anche a chi vede attraverso le mani e abbiamo quindi iniziato il percorso di diffusione di questi fondamentali documenti in Braille donandoli al Tribunale, al Comune di Sassari e adesso a Oristano. Non poteva mancare ovviamente nella città che ha la giudicessa come suo simbolo identitario”. Nelle prossime settimane inoltre nelle vicinanze della statua di Eleonora d’Arborea sarà installato un pannello in Braille per descrivere la grandezza della giudicessa anche ai non vedenti.

Tabularium

Il progetto Tabularium (foto V. Pinna)
Il progetto Tabularium (foto V. Pinna)
Il progetto Tabularium (foto V. Pinna)

A completare l’offerta culturale senza limiti sono dodici contributi video nella Lingua italiana dei segni pensati per illustrare ai non udenti i documenti e le ricerche dell’Archivio storico municipale. Il titolo del progetto, “Tabularium. Conservare la memoria”, è ispirato al celebre monumento che domina il Foro capitolino e che, secondo l’opinione comune, era destinato alla conservazione dei più importanti atti pubblici dell’antica Roma. Partendo da questi presupposti l’Archivio storico comunale punta a valorizzare il patrimonio culturale allargando il più possibile la fascia dei fruitori. “L’Archivio rende disponibile attraverso uno strumento di facile utilizzo e grande diffusione come la rete non solo ciò che è accessibile al pubblico nella sala studio ma anche le ricerche curate da studiosi che, a vario titolo, sono impegnati in attività come la conservazione, valorizzazione dei beni culturali archivistici gelosamente custoditi nell’archivio del Municipio. Il sito del comune, le pagine social Facebook, Instagram e il canale YouTube dell’Archivio diventano quindi una sala studio virtuale, un mezzo per raggiugere o per essere raggiunti nella ricerca delle fonti per la storia” precisa la responsabile dell’Archivio storico Antonella Casula. La realizzazione della rubrica è a cura dell’assessorato alla Cultura con il coordinamento della responsabile dell’Archivio, i contributi di Ilaria Urgu, Rossella Tateo, Giovanni Murru, Francesco Obino, Raimondo Zucca, Mauro Solinas, Walter Tomasi, Maurizio Casu e Mario Luigi Piredda, la regia tecnica di Alambra di Daniele Rosano e le traduzioni LIS di Simonetta Ortu. I filmati sono disponibili sul sito e sulle pagine social.

Il museo di Oristano (foto Comune di Oristano)
Il museo di Oristano (foto Comune di Oristano)
Il museo di Oristano (foto Comune di Oristano)

Sono stati realizzati dodici filmati. Si parte con un video dedicato alla Sartiglia e la sua storia che propone i risultati delle ricerche e rivela la particolarità delle sartiglie straordinarie organizzate per omaggiare i regnanti in occasione delle nozze. Le carte dell’Archivio civico raccontano inoltre una serie di giostre che hanno contrassegnato la storia della città in periodi dell’anno che non coincidono con il carnevale oristanese. Ma c’è spazio anche per approfondire la storia dell’asilo Sant’Antonio, l’istituto che fino agli anni Ottanta del secolo scorso si è occupato l’educazione di generazioni di oristanesi. E ancora un altro video racconta i retroscena e le vicende storiche e istituzionali che hanno portato alla sistemazione del monumento della giudicessa in piazza Eleonora d’Arborea. Un altro lavoro si sofferma sul Palio dell’Assunta che si correva a Oristano ad agosto tra il XVI e il XVIII secolo: i residenti, insieme ai pellegrini che giungevano in città per le celebrazioni religiose, potevano assistere alle corse dei cavalli dei migliori allevamenti in un’atmosfera di festa. Infine il video che ricorda la Grande Onda (S’Unda Manna): a metà del XIX secolo il Tirso esondò travolgendo la città e le campagne. Alla fine un ampio spaccato storico culturale che finalmente potrà essere conosciuto e apprezzato da tutti.

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