Pensiline, paline, vetri, martelletti e guarnizioni. I bus e le fermate del Ctm sembrano essere diventate il “target” principale dei vandali metropolitani, una specie tutt’altro che in estinzione. Ogni giorno ne capita una, anche se i responsabili vengono identificati immediatamente grazie al sistema di videosorveglianza. L’azienda che gestisce il trasporto pubblico in città ha un team dedicato esclusivamente alla sicurezza di passeggeri e dipendenti che elabora, in collaborazione con prefettura e forze dell’ordine, le azioni necessarie quanto meno a limitare i blitz.

Quest’anno gli atti vandalici sono stati 19. Tre casi sulla linee 6, PQ e 1; 2 casi sulla linea 3 e casi isolati sulle linee 5, 10, 19, 8, M, QSA, Servizio Stadio e 30R. Questi 19 casi hanno riguardato il lancio di oggetti con conseguente rottura dei vetri o altre parti del mezzo, danneggiamento dell’igienizzante, attivazione d’emergenza delle porte (sportinare) e violazione dell’obbligo di mascherina. Sono sei gli autisti minacciati o insultati durante l’orario di lavoro.

Non conoscono quartiere o linea gli atti vandalici contro le 200 pensiline e le 800 paline (tradizionali ed elettroniche) delle 1.000 fermate del Ctm. Le pensiline sono prese di mira da graffitari e demolitori che si accaniscono contro i vetri. In questo caso la società di trasporti ha un contratto con una ditta esterna che garantisce la pulizia e la sostituzione dei cristalli. Le spese per riparare i danni sono ingenti, ogni vetro in frantumi del bus costa 500 euro. Ai quali vanno aggiunti i mancati introiti per il fermo del mezzo: 900 euro. Insomma, ognuna di queste “imprese” vale 1.400 euro.

«Il tema della sicurezza dei conducenti e dei passeggeri è di primaria importanza», afferma Carlo Arba, presidente del Ctm. «Siamo una delle pochissime realtà italiane che ha a bordo del proprio parco vetture un sistema di videosorveglianza con telecamere ad alta definizione. L’azienda mette a disposizione un servizio di pronto intervento con guardie giurate a bordo di una vettura, in estate operativo fino all’1,45». All’orizzonte c’è una novità già sperimentata con successo a Sassari. «Stiamo valutando di dotare i controllori, personale addetto alla verifica dei titoli di viaggio, di bodycam. Si tratta di telecamere – continua il presidente del Ctm – attivabili in situazioni particolari, quando si profilano gli estremi di un reato, ma non nel momento in cui un passeggero dovesse essere sanzionato per mancanza del biglietto». C’è un sistema per tutelare i conducenti? «Durante il periodo cruciale della pandemia abbiamo iniziato a schermare le cabine di guida con vetri antisfondamento», precisa Carlo Arba. «Sono circa il 60% dei 280 mezzi che compongono il nostro parco. I nuovi bus in arrivo avranno quella conformazione». Dentro ogni pullman ci sono anche due sistemi radio che permettono ai conducenti di comunicare con il centro operativo e attivare l’intervento delle Forze

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