Per ora solo Lufthansa ha aumentato i prezzi. Ma nei prossimi mesi potrebbero adeguare i listini anche le altre compagnie aeree: la tassa sull’ambiente imposta dall’Ue rischia di riflettersi integralmente sulle tasche dei passeggeri. Le conseguenze sono destinate a sentirsi anche nell’Isola, dove gli aumenti dal prossimo anno potrebbero andare dai 5 ai 7 euro a tratta.

Sono le conseguenze del pacchetto comunitario “ReFuelEu” che dal 2025 obbligherà tutti i voli in partenza da un aeroporto dell’Unione europea a utilizzare una quota minima di carburante sostenibile per l’aviazione: 2% già nel 2025, 6% nel 2030, 20% nel 2035, 34% nel 2040, 42% nel 2045 e 70% nel 2050. All’interno di questa quota obbligatoria, però, l’Ue ha deciso di prevedere anche la presenza dei carburanti sintetici (e-kerosene): l’1,2% nel 2030, il 5% nel 2035 e il 35% nel 2050. Spiegano gli esperti che per raggiungere l’obiettivo della riduzione progressiva dell’inquinamento, le compagnie aeree dovranno sostenere costi per oltre 800 miliardi di euro, portando così la spesa complessiva per la transizione energetica del settore a quasi 1.900 miliardi di euro. E questo passaggio si ripercuoterà inevitabilmente sui biglietti: i passeggeri – secondo le stime – potrebbero dover pagare in media 21 euro in più a volo fino al 2050 solo per questa voce. Per quanto riguarda l’Italia, nel 2030 l’incremento delle tariffe sulle tratte nazionali e continentali potrebbe arrivare a 35 euro.

Traghetti ormeggiati nel porto di Olbia
Traghetti ormeggiati nel porto di Olbia
Traghetti ormeggiati nel porto di Olbia

Le norme antinquinamento hanno già causato, nei mesi scorsi, l’aumento dei biglietti dei traghetti. In questo caso è stato l’Ets, acronimo di emission trading sistem, a far saltare il banco. Si tratta di una tassa pensata dall’Ue per ridurre la produzione di Co2 e altri gas inquinanti, secondo il principio del «chi più inquina più paga». E sarebbe anche una buona notizia – soprattutto per l’ambiente –, se non fosse che di fatto la nuova imposta europea si è trasformata nell’ennesimo rincaro per i biglietti del trasporto marittimo. In particolare quelli delle merci. Camion e tir dal primo gennaio pagano circa il 20% in più rispetto al 2023. Le compagnie hanno comunicato agli autotrasportatori un ritocco dei listini di circa 7 euro a “metro lineare”, che per un autoarticolato significa un aumento di circa 90 euro a viaggio. Se prima un biglietto Olbia-Livorno costava 450 euro, ora il conto sale a 540. Ma a seconda della tratta e del mezzo si può arrivare a 1300 euro.

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