Manco il tempo di ritirare i sofà da club privè, piazzati in mezzo alle trincee dei carri armati, che già devono smontare tutto. La parata ambientalista, a trazione elettrica, con tanto di Suv capottati e pasticcini da kermesse per pochi eletti, è già finita. La nave di Extreme Elettric, già da ieri, era in rada, a Porto Pino, per caricare equipaggi e motori. L’operazione più azzardata di marketing militare si è conclusa ieri sera quando sul proscenio di Teulada è calato il tramonto. Stellette e Suv, dopo dieci giorni di preparativi e due di gare, hanno abbassato il sipario dello show motoristico mondiale. Un evento calato in terra sarda come un giubilo da mille e una notte nell’enclave vietata di Capo Teulada, da sempre il lembo terrestre e marino più bombardato d’Europa.

Il disastro mondiale

Le immagini dello scempio ambientale compiuto da bombardamenti di mezzo secolo hanno fatto il giro del mondo, disastro spacciato come degrado legato ai cambiamenti climatici, in una terra segnata da ferite indelebili inquadrate senza dettagli dal drone e dalle telecamere sistemate sul piano campagna. E’ quell’insieme aereo che ha dato l’idea di quanto nefasto sia stato l’attacco ambientale in quei 7.200 ettari vietati dal filo spinato e dalla vigilanza armata. Un pezzo di Sardegna scippato e violentato e ora mostrato al mondo intero come scenario per sport estremi e sfilate di moda. Chissà se quelle 75 troupe di Mediaset, Fox Sports negli Stati Uniti, ITV, Sky Sports, canali digitali BBC e BT Sport nel Regno Unito, Teledeporte in Spagna, Prosieben MAXX in Germania, ed Eurosport saranno invitate a restare dentro il Poligono anche domani, in quel lodge allestito per vietare a chiunque di andare oltre le immagini del circuito privato. A parlare sono le carte. Le esigenze militari, in quel di Teulada, esistono solo per vietare ai sardi quell’entroterra e quel mare. Le ordinanze emesse dalla Capitaneria di Porto di Cagliari sono la prova regina di quanto il Ministero della Difesa sia molto più sensibile agli show d’immagine, piuttosto che alle legittime richieste di trasparenza e di libero accesso delle genti di Sardegna in quelle spiagge e quelle terre.

Le carte inchiodano

Non si spiega diversamente l’ordinanza numero 176 dell’otto ottobre scorso quando il Comandante del Circondario Marittimo ha preso atto dell’annullamento di tutte le esercitazioni militari a Capo Teulada. Era tutto già pianificato, sin dal 27 settembre scorso, con il divieto assoluto di passare anche alla larga dalla zona Charlie 311 di Teulada. Di punto in bianco, poi, il 6 ottobre il Reggimento Lagunari Serenissima, con un fonogramma militare, ha comunicato l’annullamento di tutte le esercitazioni a fuoco previste dall’8 al 29 ottobre 2021. A rinunciare ai giochi di guerra in terra sarda, però, non sono stati solo i mezzi anfibi della Serenissima.

Ministero ferragostano

Con una nuova ordinanza, la 177, il Comandante del Porto di Cagliari ha dovuto prendere atto della rinuncia nientemeno che del 1° Reggimento San Marco. Il messaggio questa volta arriva al Molo Ichnusa due giorni dopo ferragosto, come se al Ministero della Difesa avessero premura per lo sbarco dei Suv nel poligono sotto inchiesta per disastro ambientale. Le esercitazioni anche in questo caso sono annullate senza alcun motivo dichiarato. I divieti che dal 12 al 22 ottobre, dalle 8 alle 20, erano stati apposti su tutta l’area vengono cancellati con un colpo di spugna.

Corte dei Conti

Nessuna giustificazione, nemmeno alla Corte dei Conti, visto il dispendio finanziario di ben due missioni militari annullate di colpo, con tanto di nave spedita in Sardegna per l’occasione, la Capucine, battente bandiera maltese, per scaricare obici e carri armati di ogni genere. Da settimane era ormeggiata nel porto di Sant’Antioco ad attendere che i Suv facessero il loro show. Tanto paga lo Stato. E, infine, il colpo di scena. Quando i motori elettrici dei Suv di Lewis Hamilton e Nico Rosberg sono ancora in azione nelle trincee vietate dei carri armati arriva il ben servito del Ministero della Difesa: da domani, lunedì 25 ottobre, si riprende a sparare. Lì, negli stessi luoghi dove divani e sofà hanno allietato a pochi eletti una parata sportiva vietata a tutti gli altri. I fuochi d’artificio militari, per modo di dire, saluteranno questa parentesi di facciata con bombardamenti e quant’altro, visto che i giochi ecologici a favore di telecamera sono finiti.

Fuori tutti, festa finita

Fuori tutti, come se sino ad oggi si fosse scherzato. Da domani, recita l’ordinanza, «per motivi di sicurezza della navigazione e salvaguardia della vita umana in mare nonché a tutela della pubblica incolumità le acque territoriali comprese nell’ambito del Circondario marittimo di Cagliari sono dichiarate pericolose per “esercitazioni”». Dal 25 al 28 ottobre sono vietati il transito, la sosta, la navigazione, l’ancoraggio e l’approdo di ogni tipologia di unità navale, comprese quelle da diporto, nonché le immersioni, la balneazione, la pesca ed i mestieri affini e l’accesso nelle aree di demanio marittimo sulla costa. La festa è finita.

La favola ecologica

La favola dello sport ecologico in terra di bombe e missili si è dissolta come neve al sole. L’obiettivo di nascondere la realtà di una terra da sempre sottratta alla Sardegna, spacciata come intonsa e incontaminata, colpita dai cambiamenti climatici piuttosto che dal torio dei missili Milan, è andato a segno, giusto per 48 ore di lauto dispiegamento di fondi pubblici e privati, funzionali solo a nascondere il disastro messo a nudo dalla Procura di Cagliari e rinviato a giudizio dai Giudici del Tribunale. Un evento che ha millantato una promozione turistica per un territorio da sempre vietato a colpi di ordinanze e filo spinato armato. Un luogo inaccessibile e deturpato come pochi, trasformato in una kermesse solo ad uso e consumo di pochi eletti.

Promozione dei divieti

I lodge africani piazzati nel cuore del poligono, con tanto di divani e poltrone abbronzanti, cocktail e manicaretti, hanno visto la sfilata di vip e infiltrati di palazzo. Per il resto nessun altro poteva entrare, vietato l’accesso anche al tempo dei Suv. La Sardegna si conferma l’unica Isola dove si fa promozione turistica per un’area inquinata e interdetta. Da domani missili e bombe. Avvertite i turisti che i giochi sono finiti, a Teulada non si sgomma più. Dalle otto di domani mattina è vietato anche avvicinarsi, arrivano i Reggimenti di guerra della San Marco e della Serenissima. Alla faccia dei Suv ecologici.

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