Conferme sulle modalità del delitto e dell’occultamento del corpo, anche sugli sms mandati dal telefono della moglie. Ma non ha parlato del movente. «Non mi rendo conto di quel che ho fatto»
I primi dettagli sulle dichiarazioni di Igor Sollai, in carcere per aver ucciso la moglie: dopo sei mesi ha deciso di raccontare la verità sul delitto. Ancora nessuna rivelazione sul movente
Igor Sollai, in carcere con l’accusa di aver massacrato la moglie a martellate, aveva acquistato cianuro. Insieme avevano sottoscritto una polizza sulla vita
Il testo integrale della missiva scritta dal presunto femminicida di San Sperate: «Al ritrovamento del corpo ho provato il tuo stesso sentimento di sconforto e smarrimento»
Uccisa a 42 anni. Messa dentro un borsone e abbandonata a due metri dal ciglio della strada. Su Facebook il colpevole è il marito Igor Sollai che, però, dal carcere continua a professarsi innocente. Lo anche per lo stato di diritto (sino a prova contraria). Ma poi a leggere gli elementi del delitto che non tornano, istintivamente ci si allinea con le sentenze della Rete. È il corto circuito costante tra emotività e giurisprudenza.
Un colpo secco alla testa, fatale, un’esecuzione in piena regola: si cerca l’arma del delitto, forse un manubrio che manca dall’appartamento di San Sperate