San Sperate, per il Festival Sant’Arte gran finale con convegno e concerto
L’ottava edizione, nata da un’idea dell’artista Pinuccio Sciola, si concluderà domenicaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si conclude domani, domenica 25 maggio, l’ottava edizione del Festival Sant’Arte, nato da un’idea del celebre artista Pinuccio Sciola e realizzato dalla Fondazione che ne porta il nome. «Ci vorrebbe una festa come quella che si fa ai santi, la festa di Sant’Arte», era solito ripetere Sciola. «L’unica festa del calendario da festeggiare tutti i giorni dell’anno, perché è l’unica festa che salva l’uomo dall’appiattimento mentale». Sull’onda di questa intuizione i figli di Pinuccio – Chiara, Tomaso e Maria – hanno dato vita a un’iniziativa che richiama ogni anno centinaia di visitatori e appassionati al Giardino Sonoro di San Sperate, dove l’artista aveva posizionato le sue opere.
L’ultima giornata dell’ottava edizione si apre con un convegno di grande respiro internazionale: alle 16 al Giardino Sonoro un’occasione per approfondire il genio di Antoni Gaudì, che colpì talmente Sciola da convincerlo a realizzare un’opera in omaggio dell’autore della Sagrada Familla di Barcellona. Sui temi più connessi alla creatività e al rapporto tra arte e natura si confronteranno Jordi Alomar, direttore del Museu de la Música di Barcellona e del Centro Robert Gehard, Pere Jordi Figuerola Rotger, per quattro decenni curatore del Patrimonio Culturale dell’Arcivescovado di Barcellona, e l’architetto Angelo Ziranu, l’unico italiano ad aver lavorato all’interno del cantiere della Sagrada Familla (è stato responsabile degli interni ed in particolare ha coprogettato l’altare della Basilica).
Alle 20.30 Sant’Arte si chiude con il concerto di Dana Al Fardan, che presenta il suo album “Indigo”. Compositrice contemporanea, cantautrice e artista sinfonica del Qatar, attinge alla sua ricca eredità culturale spinta dal suo amore per la musica del mondo. Il suo lavoro è una fusione tra musica classica contemporanea araba e occidentale. E’ nota anche per il suo impegno per i bambini della striscia di Gaza.
«Sant’Arte qui da noi la celebriamo ogni giorno, senza un motivo o una data precisa», diceva Pinuccio Sciola. «Il sentimento del bello è diventato coscienza comune, da custodire e venerare. Ora si tratta di contagiare la Sardegna intera, e di fare dell’Arte una sorta di festività, da celebrare in qualsiasi momento».
Il festival di Sant’Arte alimenta questo spirito unendo tutte le arti visive e performative che in continuo fermento caratterizzano lo scenario contemporaneo. Un festival popolare, dalla partecipazione condivisa, che mette l’Arte in strada, seguendo le provocazioni delle scuole antiaccademiche internazionali, l’arte fuori dai musei, dalle gallerie, dai teatri e dai libri. Attraverso la messa in scena di molteplici spettacoli dal vivo, ogni anno si fondono i nuovi linguaggi espressivi con forme di interazione tra artisti e spettatori, che diventano protagonisti attivi.
(Unioneonline)