Lunedì 12 maggio alle 10.30, nella Sala Conferenze della Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta 2 a Cagliari, sarà presentata l’ottava edizione del Festival “Sant’Arte”, iniziativa nata da un’idea di Pinuccio Sciola e realizzata dalla Fondazione che porta il nome dell’artista.

Il Festival si terrà dal 23 al 25 maggio a San Sperate, un grande palcoscenico che accoglie artisti visivi e performativi in dialogo con la comunità e con i luoghi dove Sciola è nato e ha vissuto innescando lo sviluppo del progetto socio-culturale del paese Museo.

Nella conferenza stampa verranno presentati dettagliatamente tema e programma di quest’anno: partecipano il vicepresidente della Fondazione Tomaso Sciola e il direttore artistico del Festival, Andrea Granitzio. Presenti anche il sindaco di San Sperate, Fabrizio Madeddu, e l’assessore alla cultura Fabio Madeddu.
Pinuccio Sciola (1942-2016), nato in una famiglia di contadini a San Sperate (CA), viaggia fin da giovane e incontra i grandi maestri del ‘900: Minguzzi, Kokoschka, Wotruba, Vedova e Marcuse.
Rivoluzionario e visionario, sul finire degli anni ’60 inizia il processo socio-culturale di trasformazione di San Sperate in Paese Museo. Negli anni ’70 conosce David Alfaro Siqueiros e nel ‘76 partecipa alla Biennale di Venezia. Nel ’96 l’intuizione delle pietre sonore, opere d’arte da cui Sciola ha risvegliato la memoria litica, capaci di suonare e vibrare con una dolce carezza.
Le opere di Sciola sono state esposte e lo sono tuttora nei luoghi più prestigiosi della cultura in Italia (Biennale di Venezia, BIAF Firenze, Triennale di Milano, Museo d’Arte Contemporanea Arte Sella, Auditorium della Musica a Roma, Collezione permanente del Quirinale in Roma) e all’estero (Spagna, Germania, Francia, Austria, Olanda, Belgio, Cuba e Cina).

Sciola è riconosciuto come uno dei principali esponenti dell’arte sarda del ‘900.
(Unioneonline)

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