È un boato indescrivibile quello che scuote il centro polivalente del paese al termine della finale che ha sancito la conquista della medaglia d'oro per la nazionale femminile  di pallavolo, ma soprattutto incoronato campione olimpica   la palleggiatrice di Narbolia Alessia Orro.

Anche oggi l’oristanese è stata  una delle indiscusse migliori in campo della formazione di Velasco, prestazione impreziosita anche dall’essere stata eletta come migliore palleggiatrice della competizione.

Tricolore  al vento e cori non sono davvero  mancati davanti allo schermo gigante dove piccoli e grandi hanno assistito (e tifato a squarciagola) per la propria compaesana. Inquadrati spesso dalle telecamere, a Parigi per stare vicini ad  Alessia, c’erano anche il padre Pinuccio, la madre Caterina  e la sorella Sara,  che dalle tribune hanno fatto un tifo indiavolato.  

Alla fine, nel tripudio generale, tanti abbracci e le congratulazioni, soprattutto nei confronti di Pino Scanu  il nonno  materno di Alessia, un arzillo signore di 90 anni  che con la bandiera italiana sulle spalle ha assistito a tutto il match. Molto emozionato e circondato dall’effetto di tutti a stento trattiene le lacrime, soprattutto quando appare la nipote che riceve la medaglia d’oro e canta l’inno nazionale. «È una sensazione  indescrivibile che neppure io mi so spiegare», si limita a dire la mentre riceve l’abbraccio dal sindaco Gian Giuseppe Vargiu.

Anche il primo cittadino è su di giri: «Alessia è stata ancora una volta bravissima- dice- a dimostrazione di una crescita costante frutto del lavoro che sin da piccolissima ha portato acanti senza fermarsi mai, conscia delle sue enormi potenzialità”. Toccherà a lui accogliere Alessia nel corso della festa di accoglienza in programma martedì sera. «Invitiamo tutti a essere presenti», afferma Vargiu, «per rendere omaggio ad una ragazza che nonostante tutto è rimasta umile e pronta a mettersi sempre in gioco per conquistare nuovi traguardi».

Presente per condividere la gioia della comunità narboliese anche Luigi, il padre di Stefano Oppo, l’oristanese  medaglia d’argento nel doppio pesi leggeri di canottaggio. «Ho voluto essere qui nella certezza che anche Alessia ci avrebbe regalato la medaglia d’oro. È una atleta eccezionale», sottolinea, «di cui dobbiamo essere orgogliosi, alla pari degli altri due partecipanti della nostra provincia ai giochi olimpici Lorenzo Patta e Sergio Massidda e, ovviamente, a tutti gli altri olimpionici sardi».

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