Flavia Pennetta è stata la prima giocatrice italiana a entrare tra le migliori dieci tenniste al mondo: ha sfatato un tabù.

Roberta Vinci gioca con le racchette ultramoderne leggere e potentissime come si faceva ai tempi di Pietrangeli e Panatta: rovescio slice, dritto profondo, a rete prima possibile. Uno spettacolo per i puristi.

Uniche.

Hanno scritto la storia del tennis italiano arrivando alle semifinali di oggi a Flushing Meadows, New York, l’ultimo dei quattro tornei major dell’anno, contro la Halep e Serena Williams.

E a questo punto non hanno più niente da perdere: possono entrare in campo e giocare a cuor leggero, senza responsabilità, con un giorno di riposo in più grazie alla pioggia che ieri ha bagnato la Grande Mela. Potrebbe succedere davvero di tutto, l’Italia che ama il tennis sogna a occhi aperti.

Secondo Mats Wilander, ex numero uno al mondo e oggi commentatore in tv, la Pennetta può battere benissimo la Halep: " Sta migliorando anno dopo anno, è più sicura, gioca con grande determinazione, non sbrocca più con la testa, anche se continua a trasmettere agli altri le sue emozioni sul campo. Potrebbe anche vincere il torneo, se Serena Williams si emozionasse un po’ mentre sta per tagliare il traguardo del Grande Slam, la vittoria nello stesso anno dei quattro tornei più importanti (Melbourne, Parigi, Wimbledon e appunto New York".

Ed è quello che spera anche la Vinci oggi in semifinale: che il tennis di cannonate della Williams si inceppi lungo il viale della storia del tennis.

Lo scorso anno due sorprese arrivarono nella finale maschile di New York: vinse Cilic su Nishikori. E se domani la finale femminile fosse tutta azzurra? Flavia e Roberta, grazie per questo sogno, comunque vada.
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