Sono rimasti senza campi proprio nel periodo in cui il loro sport viene praticato maggiormente: una situazione che rischia di gettare alle ortiche quanto di buono è stato fatto negli ultimi anni per promuovere questa disciplina.

C'è grossa preoccupazione tra i dirigenti e i duecento iscritti del Beach tennis Pula, società rimasta dal primo giugno senza una spiaggia su cui praticare il tennis giocato sulla sabbia. Una bacheca ricca di titoli, e una scuola di beach tennis dedicata ai bambini: la società, ora, chiede aiuto al Comune.

"Il nostro futuro è incerto - spiega il presidente del Beach tennis Pula, Francesco Cossu -, nelle ultime settimane le abbiamo provate tutte, dalla richiesta di una proroga per restare nella spiaggia di Nora, a quella di montare i campi su una concessione già esistente grazie alla disponibilità di un privato, abbiamo pure presentato domanda per avere una nuova autorizzazione a Guventeddu, ma è stato tutto inutile".

E prosegue: "È complicato provare a spiegare ai tanti genitori che ci chiedono quando inizierà la scuola di beach tennis, che per montare 4 pali abbiamo bisogno di una lunga serie di autorizzazioni e che la burocrazia rende tutto più complicato, figuriamoci ai bambini. Vorremmo capire se per montare i campi da beach tennis occorre sottoporre il progetto alla verifica di assoggettabilità alla valutazione di incidenza ambientale".

Carla Medau, il sindaco, si dice pronta a trovare una soluzione per ridare una "casa" al Beach tennis Pula. "Stiamo lavorando per ridare agli appassionati di questo sport un tratto di spiaggia su cui montare i campi - sono le sue parole -, riuscire ad avere le autorizzazioni all'interno di zona Sic è complicato, per quello siamo pronti a mettere a disposizione una zona dell'arenile del Flamingo".

© Riproduzione riservata