"Non bisogna essere bianco o nero. E' auspicabile un ritorno dei tifosi allo stadio con misure che consentono la sicurezza. Anche a me fa male vedere gli stadi vuoti. Se le cose andranno avanti così, è vero che abbiamo un aumento dei casi ma è tutto sotto controllo al momento, non vedo perché non si possano aprire gli stadi, con un numero molto ridotto di persone e con regole definite".

Con queste parole il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri si è di fatto detto d'accordo con la decisione del predente della Regione dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che ha dato il via libera alla riapertura al pubblico di stadi ed eventi sportivi (compresa la sfida tra Sassuolo e Cagliari), anche se con limitazioni di pubblico e rigide regole anti-Covid.

"Non credo" che la decisione del governatore "sia una fuga in avanti - ha spiegato Sileri - ma rientra nella giusta progressione verso la normalità assoluta. Dovrebbe allora essere una fuga in avanti anche la mia che ho proposto di ridurre la quarantena da 14 a 7 giorni, purché ci sia un tampone al termine dei 7 giorni che dimostri negatività. E' questa nuova fase: la prima era di emergenza, e l'abbiamo gestita - ha concluso - ora ci troviamo in una fase di osservazione. Il ritorno alla normalità c'è grazie al controllo".

Ma c'è anche chi è assolutamente contrario alla scelta. Come il Codacons: "Si tratta di una decisione gravissima che esporrà la collettività ad inutili ed evitabili rischi - osserva in una nota il presidente dell'associazione dei consumatori, Carlo Rienzi -: mentre in tutta Italia salgono pericolosamente i contagi, il presidente della Regione ha pensato bene di aprire le porte degli stadi e consentire assembramenti di tifosi, così da creare altre potenziali situazioni di contagio. Una scelta folle contro la quale - chiude la nota - chiediamo oggi l'intervento dei Prefetti di Parma e Reggio Emilia, affinché blocchino le ordinanze di Bonaccini".

(Unioneonline/l.f.)

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